{"id":47272,"date":"2020-04-21T21:16:24","date_gmt":"2020-04-21T19:16:24","guid":{"rendered":"https:\/\/albanialetteraria.it\/?p=47272"},"modified":"2024-04-23T14:36:08","modified_gmt":"2024-04-23T12:36:08","slug":"gianni-belluscio-arberesh-vita-suoni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/albanialetteraria.it\/gianni-belluscio-arberesh-vita-suoni\/","title":{"rendered":"Gianni Belluscio, l’arb\u00ebresh che diede vita ai suoni"},"content":{"rendered":"
<\/div>

\u2018Abituatevi alla morte dei vostri cari\u2019<\/em>, diceva Boris Johnson all’inizio della pandemia. Abituatevi alla morte, o mortali!<\/p>\n

In questi giorni ci ha lasciato Gianni Belluscio<\/a>, l\u2019erudito arb\u00ebresh amico e collega, mentre la moglie, Giusi, viveva inconsapevolmente i suoi ultimi due giorni e io ancora non realizzo la sua morte, la loro morte. Un nodo pungente mi stringe la gola ogni volta che, in questi giorni, vedo il viso sorridente di Gianni sugli schermi dei media italiani e albanesi, sui siti web universitari, nei post di molti amici.<\/p>\n

Dietro quel suo sorriso spontaneo non avevo mai visto cos\u00ec tanto dolore, il vuoto spaventoso che lascia la perdita della donna amata, il greve silenzio che avvolge la casa che ora ha perso il significato di rifugio sicuro.<\/p>\n

Niente ti protegge pi\u00f9. Questa non \u00e8 una tragedia greca, questa \u00e8 la tragedia dell’uomo moderno, questa \u00e8 la tragedia dell’accademico che ama sommessamente fino alla morte, senza il clamore di parole e foto diffuse sui social media. Questa \u00e8 la tragedia della famiglia Belluscio, dei suoi figli, dei suoi amici, quella della nostra societ\u00e0 insta, questo moderno Minotauro che si nutre di immagini scintillanti.<\/p>\n

La morte \u00e8 brutta. Non ne esiste una bella. Nemmeno quando viene dall’amore. La morte \u00e8 dolore. La vita \u00e8 bella, in tutte le sue forme pi\u00f9 insolite. Non c’\u00e8 vita brutta. Non c’\u00e8 vita ordinaria. La vita \u00e8 unica. La vita \u00e8 sorriso. La vita \u00e8 amore. La vita \u00e8 l’alfa e l’omega dell’umanit\u00e0 e tutto il resto dovrebbe esistere in funzione di essa.<\/p>\n

Come renderla ancora pi\u00f9 bella, ancora pi\u00f9 semplice, ancora pi\u00f9 brillante? Come non renderla un bellissimo fast food solo per un insta.<\/p>\n

Ora che la maggior parte di noi ha il \u201clusso\u201d di essere rinchiuso in casa, mentre altri milioni sono costretti a lavorare o, peggio, hanno perso il lavoro di fronte a disumane disgrazie, sorprendentemente troviamo la forza di lamentarci. L’uomo per natura \u00e8 sempre insoddisfatto. Questo \u00e8 il motore dell’energia che lo spinge ad andare avanti, a cercare il meglio. Ma cosa c’\u00e8 di meglio della vita in tempo di guerra?<\/p>\n

Questa pandemia, probabilmente, era ci\u00f2 di cui l\u2019umanit\u00e0 aveva bisogno per fermare la sua corsa vertiginosa, per rendersi conto che la natura ha bisogno del coniglio che corre quanto della lentissima tartaruga. E per imparare che il coniglio, nella sua corsa, perde di vista molte cose, mentre la tartaruga gode di tutti i colori, della variet\u00e0 delle erbe, dei profumi, ha tempo di pensare, di vivere, ha sviluppato un sistema di difesa molto intelligente e la favola ci dice che sa perfino vincere.<\/p>\n

Le favole sono pregnanti messaggi di saggezza inviati a noi dai nostri vecchi. Chiedete ai bambini di raccontarvene altre; sicuramente le avrete dimenticate nella vostra maratona quotidiana dove nessuno vince mai.<\/p>\n

Chiedete ai bambini cosa guardano in televisione, quali giochi fanno, quali libri amano leggere, quali disegni o esperimenti fanno.<\/p>\n

Chiedetegli di imparare la loro lingua, quale lingua \u201cquarantenese\u201d parlano. Non lasciatevi ingannare dal loro entusiasmo, i bambini nascondono molte cose.<\/p>\n

Spesso non riescono ad usare le nostre parole per esprimere le loro paure. Hanno le loro, cos\u00ec tenere. Imparatele. I bambini sono insegnanti eccellenti che spiegano le cose difficili molto semplicemente. Cercando di aiutare loro a capire cosa significa quarantena, vedrete che aiuterete anche voi stessi.<\/p>\n

Temo che molti di voi avranno smesso di leggere. Non sto parlando di politica. Non sto maledicendo n\u00e9 supportando nessuno come si fa di solito. Non \u00e8 una tesi a favore di qualche partito politico che catturer\u00e0 la voglia di diffondere tra i suoi militanti. Non \u00e8 vendibile. Lo so. Questo \u00e8 esattamente il motivo per cui sto scrivendo.<\/p>\n

Oggi rifiuto il tipo di politica che piace alla gente. Una politica dai toni di esclusione, da linciaggio, una politica che crea paura, nemici astratti soprattutto in tempi di insicurezza come oggi, una politica che utilizza i mass-media per creare e manipolare le menti, una politica che compra giornalisti e opinionisti, una politica che sfrutta incredibilmente le disgrazie del suo elettorato non pu\u00f2 coesistere nello stesso articolo in cui appare il nome di Gianni Belluscio.<\/p>\n

Gianni adorava il suo lavoro senza mai aspettare niente in cambio. Era un ricercatore appassionato, inarrestabile, invincibile. Leggeva con piacere ogni nuovo romanzo pubblicato in albanese, mi scriveva spesso su giovani autori in Kosovo con la gioia di un bambino che non vede l’ora di leggere.<\/p>\n

Andava con il suo microfono in tutte le zone, non importa quanto lontane, dove si parlava albanese: nei Balcani, in Italia o altrove, registrava tutte le sfumature dei suoni pi\u00f9 vari, pi\u00f9 rari, le forme pi\u00f9 strane per elevarle ad un livello accademico cos\u00ec alto che non sarebbero state mai pi\u00f9 dimenticate.<\/p>\n

Gianni era come un bambino che dava anima ai suoni, riportava in vita le parole dimenticate negli archivi tenebrosi, le conduceva con cura fuori dalle loro profondit\u00e0, dava loro le ali, “Volate!”, “Vivete!”.<\/p>\n

Gianni Belluscio non poteva assuefarsi alla morte. Perch\u00e9 la vita \u00e8 amore. Noi, irruenti nella nostra corsa da coniglio, non abbiamo visto la sua sofferenza.<\/p>\n

Traduzione integrale dell\u2019articolo originale in lingua albanese per Albania News<\/a> dal titolo “Njeriu q\u00eb u jepte shpirt tingujve”<\/em> su Koha.net<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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