{"id":47657,"date":"2019-05-16T14:47:51","date_gmt":"2019-05-16T12:47:51","guid":{"rendered":"https:\/\/albanialetteraria.it\/?p=47657"},"modified":"2022-01-28T15:26:32","modified_gmt":"2022-01-28T14:26:32","slug":"pasolini-albania-vuoto-moda","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/albanialetteraria.it\/pasolini-albania-vuoto-moda\/","title":{"rendered":"Pasolini in Albania: dal vuoto alla moda"},"content":{"rendered":"
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\u00c8 diventato di moda ultimamente in Albania parlare di Pasolini, tradurre Pasolini. Per anni l\u2019Albania delle lettere \u2013 spesso in effetti ferma al massimo a un Umberto Eco romanziere e saggista-politologo \u2013 \u00e8 rimasta lontana da una figura cos\u00ec straordinaria della cultura italiana ed europea.<\/p>\n

Addirittura ancora nel 2016 Giovanni Belluscio <\/em><\/a>lamentava questo \u00abdeserto\u00bb, questo \u00abPasolini inesistente per il mondo, la cultura e le lettere albanesi\u00bb. Naturalmente come tutte le cose divulgate come fenomeni di moda il rischio \u00e8 che sia l\u2019aspetto pi\u00f9 effimero e snob<\/em> a imporsi.<\/p>\n

Ma c\u2019\u00e8 da dire comunque che, se una \u00a0moda porta a leggere Pasolini, seppure troppo in ritardo, \u00e8 sempre meglio di quella che porta a leggere Fabio Volo (con tutto il rispetto per le sue vendite), tradotto da anni e letto da generazioni in Albania.<\/p>\n

Per anni il vuoto<\/h2>\n

Mi sono chiesto pi\u00f9 di una volta il perch\u00e9 di questa assenza, e spesso le risposte che trovavo erano legate a considerazioni sul livello della classe intellettuale e della cultura alta albanese. E per classe intellettuale non s\u2019intende qualche illuminato docente di lettere, qualche indipendente professore di storia, o qualche poeta-scrittore amante dell\u2019Italia, ma il mondo della cultura anche nelle altre forme pi\u00f9 o meno divulgative: case editrici, televisioni, riviste accademiche e culturali.<\/p>\n

Ma non era questo il fulcro del problema perch\u00e9 interrogarsi sul ritardo nell\u2019interesse\u00a0 per una figura simile \u2013 interesse ovviamente impensabile durante il regime, quindi mi riferisco al dopo \u201990 \u2013 significa andare a indagare un perch\u00e9 che poco ha a che fare con l\u2019importanza del personaggio in s\u00e9, ossia\u00a0 con il fatto che Pasolini sia ritenuto forse il pi\u00f9 grande intellettuale italiano degli ultimi 50 anni (e gi\u00e0 questa sua \u201cfama\u201d avrebbe dovuto bastare per stimolare le traduzioni dei suoi scritti e l\u2019\u00abalbanizzazione\u00bb del suo pensiero). La ricerca del perch\u00e9 deve indagare ci\u00f2 che implica specchiarsi in un personaggio del genere e soprattutto con il suo pensiero in Albania.<\/p>\n

Il pensiero pasoliniano risulta \u201cincomprensibile\u201d o addirittura \u201cinaccettabile\u201d per una classe culturale albanese che sarebbe l\u2019esatto bersaglio della parola filosofica e di critica sociale dell\u2019intellettuale italiano. L\u2019\u00e9lite che dovrebbe occuparsi delle traduzioni e della diffusione dei suoi scritti \u00e8 quella stessa \u00e9lite che porta per mano il proprio Paese verso disastri e una distruzione culturale e morale ancora peggiori di quelli che Pasolini lamenta a proposito dell\u2019Italia nelle sue opere, soprattutto quelle di riflessione sociale e filosofica. Pasolini era il poeta dei \u00abnon integrati\u00bb, delle poche forme resistenziali contro l\u2019uniformit\u00e0 sociale e culturale del consumismo capitalista che inghiottiva l\u2019Italia del periodo.<\/p>\n

Invece l\u2019Albania \u00e8 nel pieno di una trionfante campagna di distruzione culturale, di distruzione di tradizioni, di eliminazione delle diversit\u00e0 autentiche e di disseminazione di una diversit\u00e0 mediocre, preventivata e spesso copiata. \u00c8 la propria classe intellettuale e politica, quindi l\u2019\u00e9lite che conduce l\u2019Albania verso tutto quello che \u00e8 il male tremendo secondo il pensiero pasoliniano: la mediet\u00e0 che annulla le differenze e impone l\u2019omologazione.<\/p>\n

Gli aspetti fondamentali dell\u2019estensione di una simile pericolosa visione media e mediata della vita, li si vede nell\u2019indifferenza, o peggio nella volontaria e cosciente emarginazione degli aspetti \u201cforti\u201d della cultura nazionale albanese. Mi riferisco all\u2019abbandono di elementi della cultura tradizionale provenienti delle zone di Valona<\/a> e di Scutari<\/a>, le uniche due identit\u00e0 forti (storicamente e demograficamente) del Paese, in grado di creare la barriera culturale necessaria per il pluralismo e la molteplicit\u00e0 narrativa del s\u00e9 nazionale, invece appiattita e costruita artificiosamente attorno al tiranesimo<\/em><\/strong> (inteso come fenomeno del rigonfiamento della capitale).<\/p>\n

Il trionfo della mediet\u00e0 in Albania \u00e8 legato, oltre alla mediazione forzata del consumismo piramidale, anche alla natura stessa della costruzione del nuovo mondo albanese attorno al vuoto di un\u2019identit\u00e0 debole, come sostiene \u00c7abej<\/a>, per il quale Tirana e suoi dintorni rappresentano l\u2019erosione identitaria fra due elementi resistenziali, due argini culturali albanesi Nord-Sud. Infatti, diversamente dall\u2019Italia \u00abcentrale\u00bb, che \u00e8 stata sempre non una fusione identitaria ma un\u2019entit\u00e0 dotata di una sua essenza con il suo elevarsi a paradigma d\u2019italianit\u00e0 sia nella cultura alta che in quella popolare, in Albania non \u00e8 stato assolutamente cos\u00ec: l\u2019Albania \u201cmedia\u201d \u00e8 sempre stato non un luogo \u201ccentrale\u201d, e questo lo dice lo stesso vocabolo usato per definirla, cio\u00e8 appunto \u00abAlbania media\u00bb e non \u00abcentrale\u00bb come nel caso italiano. E il linguaggio \u00e8 un terribile indagatore dell\u2019inconscio collettivo molto pi\u00f9 di quel che vogliamo far apparire con le riflessioni razionali.<\/p>\n

Conseguenza fondamentale di questo appiattimento \u00e8 appunto l\u2019incapacit\u00e0 di comprendere la dimensione alternativa dell\u2019espressione e del linguaggio pasoliniani, sempre oscillanti fra lingua letteraria e lingue \u00abaltre\u00bb. In Albania non c\u2019\u00e8 stata una valorizzazione delle realt\u00e0 linguistiche proprio perch\u00e9, in quegli anni postregime, non \u00e8 esistito un rispetto per la dimensione letteraria: la letterariet\u00e0, da una parte, per anni \u00e8 stata svalutata come paradigma \u2013 con politici e intellettuali che si esprimevano tranquillamente ognuno nel proprio dialetto, non per una scelta ma per ignoranza \u2013 dall\u2019altra, la letterariet\u00e0 \u00e8 stata tiranizzata<\/em><\/strong>, cio\u00e8 inquinata da forme storpie e medie di un dialetto astorico.<\/p>\n

Di qui il tentativo di inserire un certo slang<\/em> dialettale del Nord (forse) nella traduzione albanese di Ragazzi di vita<\/em>, a sostituire il romano dell\u2019originale, ma ovviamente con scarsissimi risultati. Ben molto pi\u00f9 riuscite sono invece ultimamente le poesie tradotte nella lingua letteraria albanese, da parte di Aida Baro<\/strong><\/a> e Edon Qesari<\/strong><\/a> con la raccolta \u201cMish dhe qiell\u201d<\/strong>.<\/p>\n

Quindi la dimensione media e mediocre che si estende dalla capitale verso le realt\u00e0 \u201cforti\u201d, e annulla e appiattisce le diversit\u00e0 attraverso il potere, \u00e8 proprio quel potere che Pasolini combatteva. La parola pasoliniana \u00e8 una condanna delle dinamiche di mediet\u00e0 e annullamento delle diversit\u00e0 orizzontali, ma \u00e8 soprattutto la parola della inammissibilit\u00e0 della dimensione verticale e del potere, cio\u00e8 dell\u2019ingiustizia sociale.<\/p>\n

Ma ogni forma di voce nell\u2019Albania del dopo regime si \u00e8 costruita perlopi\u00f9 in combutta con il potere, affiancando come un cane da compagnia ogni forma di dominio e distruzione culturale e sociale. Il potere in Albania, nel senso di potere immeritato e agente sui pi\u00f9 deboli e sulla \u201cvita\u201d, il potere omologante non ha avuto nessuna barriera, nemmeno da parte delle classi intellettuali, che non soltanto non hanno colto questo \u201cannullamento\u201d culturale, che ovviamente \u00e8 qualcosa che richiede finezza, ma nemmeno si sono opposti alle ingiustizie bruttali che produsse questo tipo di potere. In Albania non poteva esistere un \u201cIo so!\u201d <\/i><\/a> pasolinano<\/em>,<\/strong> non perch\u00e9 qualcuno nel Paese non sapesse \u201ci nomi\u201d, ma appunto, li conosceva anche molto bene personalmente.<\/p>\n