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La citt\u00e0 di N.<\/h2>\n L\u2019 Albania, dalla cui terra florida di scrittura nasce questo germoglio letterario, \u00e8 una fortezza maoista dove un\u2019analisi critica della contemporaneit\u00e0 non avrebbe avuto vita semplice e anzi difficilmente avrebbe ottenuto l\u2019imprimatur.<\/p>\n
Anche per questo il lontano periodo ottomano scelto come palcoscenico di questa storia appare come un tempo piccolo, pi\u00f9 autonomo dove le parole possono avere una nuova vita e le lettere danzano in una melodia pi\u00f9 vicina alla libert\u00e0.<\/p>\n
Kadar\u00e9 ci trasporta nella citt\u00e0 di N., un posto con caratteristiche talmente realistiche, da risultare familiare a ogni lettore; un non luogo presente nei meandri delle nostre menti, tanto che ogni lettore potr\u00e0 immaginare la propria versione della citt\u00e0 di N. dove, forse torner\u00e0 quest\u2019estate, in un viaggio alla ricerca dei propri posti del cuore letterari.<\/p>\n
In quel di N. fervono i preparativi per la celebrazione della pace con tutti i crismi e i rituali, che un grande impero come quello ottomano ha creato in decenni di potere; la fretta divampa e questa voglia di preparazione nei minimi dettagli di un grande banchetto riappacificatore, fra le varie tessere del burrascoso mosaico albanese e la corte ottomana la si sente in ogni pagina come un battito di cuore.<\/p>\n
Un Albania mai doma, che ricorda il mio villaggio di irriducibili galli protagonista di Asterix e Obelix contro l\u2019imperialismo di Roma, viene presentata sin dalle prime pagine come il terrore per gli impiegati del Protocollo (struttura deus ex machina di questa storia di \u201cguerra e pace\u201d che mi riavvicina a quelle notizie dalle quali volevo fuggire avvicinandomi alla lettura di questo libro), i quali al solo sentir parlare della terra schipetara esclamano con rassegnazione e turbamento:<\/p>\n
\u201cDio non voglia che noi si abbia a che fare con l\u2019Albania! In quel paese nomi e titolo cadono pi\u00f9 facilmente delle foglie in autunno\u201d.<\/p><\/blockquote>\n
Fin questo inciso si comprende come il sogno di uscire dalla contemporaneit\u00e0 e dalla quotidianit\u00e0 grazie a questa lettura sia vano ma anzi l\u2019equilibrio instabile del panorama mozzafiato della societ\u00e0 balcanica che accompagna questa lettura \u00e8 un valore aggiunto dell\u2019opera; una descrizione certosina di una societ\u00e0 iper-burocratizzata dove persino l\u2019organizzazione del \u201cdivertimento\u201d \u00e8 affidata a \u201csottocommissioni\u201d che tanto ricordano il nostro burocratese quotidiano o l\u2019Obelix italiano Bud Spencer alle prese con i permessi per la raccolta delle banane nel sempreverde \u201cBanana Joe\u201d mandato perennemente in onda dalle televisioni italiane.<\/p>\n
Perch\u00e9 le differenze fra turchi e albanesi si notano anche nella scelta dei giochi, dei rituali e dei cibi; da Istanbul si impone la conciliazione e l\u2019avvicinamento alla cultura albanese, ma fin dai nomi dei giochi come \u201cGioco della Fortezza\u201d, i turchi temono presagi di battaglie e di guerre che hanno funestato i rapporti fra i \ndue paesi.<\/p>\n
Nuh Efendi<\/h2>\n A un certo punto, quando il gioco si fa duro, giunge Nuh Efendi, la cui fama ha anticipato di gran lunga il suo arrivo nella citt\u00e0 di N., un self made man ottomano passato dalla gloria della vicinanza al sultano alle segrete delle pi\u00f9 lontani celle dell\u2019impero e poi ritornato in auge, che ne ha viste di tutti i colori, dagli avvelenamenti alle uccisioni ma che percepisce come questo banchetto non sar\u00e0 una cena come tutte le altre.<\/p>\n
Gli ospiti cominciano ad arrivare e credo che l\u2019hype e la cottura per questa lettura gastronomica e politica sia gi\u00e0 giunta ad un buon punto; adesso tocca ai lettori partecipare come invitati a questo banchetto in attesa di sorprese, danze e giochi in un tempo cos\u00ec vicino ma cos\u00ec lontano. Lo stile armonioso, intuitivo e familiare di Kadare far\u00e0 s\u00ec che le quasi ottanta pagine possano essere godute in un bel pomeriggio di immersione nella citt\u00e0 di N.<\/p>\n
Intanto il sole sta tramontando e sazio di questa lettura si lascia a malincuore la citt\u00e0 di N. e si invita chi sfoglier\u00e0 con passione il libro ad immaginarla, cercarla e visitarla.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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