{"id":48958,"date":"2022-12-19T10:49:37","date_gmt":"2022-12-19T09:49:37","guid":{"rendered":"https:\/\/albanialetteraria.it\/?p=48958"},"modified":"2022-12-23T14:37:11","modified_gmt":"2022-12-23T13:37:11","slug":"intervista-anesti-naci","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/albanialetteraria.it\/intervista-anesti-naci\/","title":{"rendered":"Intervista ad Anesti Na\u00e7i. L’incontro tra l’Albania e il Friuli, due mondi molto vicini"},"content":{"rendered":"
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Anesti Na\u00e7i<\/a>\u00a0vive a Valona sino alla tarda adolescenza, quando si trasferisce in Italia. Studia all’Universit\u00e0 di Udine, dove consegue la laurea in Lettere e qui \u00e8 dottore di ricerca in Storia: culture e strutture delle aree di frontiera.<\/p>\n

Prende parte, in qualit\u00e0 di assistente di cattedra, ai corsi di Storia contemporanea presso l\u2019Universit\u00e0 di Udine con la quale continua la collaborazione occupandosi di Storia culturale albanese, con riferimento al periodo comunista e con un occhio attento alle tematiche dell\u2019ateismo di Stato, della religione, dell\u2019identit\u00e0 e del carattere nazionale albanese e i suoi rapporti con l\u2019alterit\u00e0.<\/p>\n

Di seguito l’intervista realizzata in occasione dell’uscita del libro Il dramma dell’Albania nel racconto del delegato apostolico Leone G. B. Nigris (1938-1944)<\/a> , di cui \u00e8 curatore, pubblicato da Forum Edizioni con il sostegno dell’Istituto Pio Paschini.<\/p>\n\t\t\t\t

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Parliamo della genesi del tuo ultimo libro<\/strong>\u00a0Il<\/em> dramma dell\u2019Albania nel racconto del delegato apostolico Leone G.B. Nigris (1938-1944)<\/em>?<\/p>\n

La genesi di un libro di storia \u00e8 quasi sempre legata a un personale percorso di ricerca, al tentativo di dare luce a uno studio intrapreso attorno a una data questione. In questo caso \u00e8 un po\u2019 diverso, c\u2019entra tanto anche la fortuna, che, pi\u00f9 di quanto si pensi, regna talora sovrana nel mondo della ricerca.<\/p>\n

Il documento pubblicato (Cenni sulle vicende dell\u2019Albania dal 1938 al 1944), conservato nell\u2019archivio della Biblioteca Arcivescovile di Udine, ha dapprima incuriosito i responsabili della Biblioteca e coinvolto successivamente l\u2019Istituto di ricerca \u201cPio Paschini\u201d, del cui comitato scientifico fanno parte alcuni professori e colleghi dell\u2019Universit\u00e0 di Udine con la quale collaboro.<\/p>\n

In quanto studioso della cultura albanese, mi \u00e8 stato chiesto di curare l\u2019edizione di questo scritto, proposta che ho accolto con entusiasmo. L\u2019ho considerata una opportunit\u00e0 per dare alla luce un documento importante della storia albanese, che fotografa l\u2019Albania di quegli anni difficili.<\/p>\n

L\u2019istituto Paschini, che si occupa della storia della Chiesa in Friuli, si \u00e8 impegnato in questo modo nella pubblicazione di un testo sulla storia dell\u2019Albania, cosa che in s\u00e9 \u00e8 molto bella: due mondi, quello friulano e quello albanese, hanno cos\u00ec avuto modo di incontrarsi, ora attraverso questa collaborazione, negli anni della seconda guerra mondiale attraverso la figura del delegato apostolico monsignor Leone G. B. Nigris, nato appunto in provincia di Udine. In verit\u00e0, nel libro si scoprir\u00e0 che questi due mondi sono stati molto pi\u00f9 vicini di quel che si possa pensare gi\u00e0 dal primo \u2018900.<\/p>\n

Quale criterio \u00e8 stato adottato nella scelta delle foto che impreziosiscono il volume?<\/strong><\/p>\n

In merito a questo vorrei ricordare innanzitutto il contributo del Museo Nazionale della Fotografia \u201cMarubi\u201d di Scutari, che ha reso possibile la realizzazione dell’appendice, diciamo cos\u00ec, estetica. A essere sincero, non era mia intenzione inserire delle foto; i colleghi dell\u2019Istituto mi hanno spronato in questa direzione, con la finalit\u00e0 di dare un volto ai personaggi coinvolti nelle vicende narrate da Nigris.<\/p>\n

Ho cos\u00ec colto l\u2019occasione per cercare qualcosa che riguardasse Scutari, citt\u00e0 meravigliosa, che amo: Scutari e Valona rappresentano le due \u201ccitt\u00e0 della passione\u201d , le uniche, oggi come allora, nel ruolo di alter-ego culturale della \u201ctiranizzazione\u201d (mi permetta questo neologismo) dell\u2019Albania.<\/p>\n

Il dramma, che l’Albania ha vissuto durante la seconda guerra, \u00e8 stato raccontato pi\u00f9 volte. Quali sono i “nodi cruciali” di questa relazione che fanno la differenza?<\/strong><\/p>\n

Ovviamente qui si tratta di una testimonianza \u2013 gi\u00e0 alcuni studiosi avevano consultato e adoperato la versione vaticana di questo documento \u2013 che, nonostante non si possa definire del tutto disinteressata, rappresenta uno sguardo \u201caltro\u201d, in certi passaggi perfino neutrale, esterno alla dinamica politica che coinvolge il Paese delle Aquile. Alla fine l\u2019autore offre una sua visione, da una prospettiva certo cattolica, certo italiana, ma non fascista e, ovviamente, nemmeno comunista.<\/p>\n

L\u2019aspetto dominante del racconto riguarda le osservazioni su ci\u00f2 che monsignor Nigris conosce meglio: gli italiani e i cattolici. Al di l\u00e0 delle considerazioni che riguardano altre categorie, come comunisti, musulmani ecc., quello che possiamo valutare come particolarmente importante \u00e8 il racconto sugli italiani e gli albanesi con cui Nigris viene in contatto.<\/p>\n

\u201cI nodi cruciali\u201d, quindi \u2013 come Lei dice \u2013, riguardano le osservazioni o le narrazioni che il Delegato fa soprattutto nei confronti della componente anticomunista, cio\u00e8 di quella parte del paese che, al di l\u00e0 del giudizio morale sulle scelte che ne contraddistinsero l\u2019azione, si \u00e8 trovata dalla parte \u201cperdente\u201d, sbagliata, della storia albanese. Quella componente \u00e8 quella che Nigris conosce meglio, ed \u00e8 quella a cui riserva le sue \u201cattenzioni\u201d particolari: \u00e8 questo, direi, l\u2019aspetto pi\u00f9 importante di questa pubblicazione.<\/p>\n

Quanto studio e approfondimento ha richiesto la cura di questo volume?<\/strong><\/p>\n

Io mi occupo di storia albanese del \u2018900, sotto il profilo culturale soprattutto. Molte cose che ho qui cercato di presentare e approfondire le avevo gi\u00e0 affrontate. Le difficolt\u00e0 maggiori in questo caso hanno riguardato la possibilit\u00e0 di lavorare negli archivi, considerando che si \u00e8 trattato di un periodo condizionato dalla pandemia e dalla chiusura di biblioteche e istituti di ricerca.<\/p>\n

Il libro che ha in mano presenta un argomento un po\u2019 di nicchia, se vogliamo: tuttavia, l\u2019apparato di note esplicative \u00e8 tale da rendere lo scritto comprensibile, un vero testo di storia. Nella versione albanese del volume \u2013 \u00e8 nostra intenzione procedere anche in questa direzione \u2013 molte parti verranno riscritte: pi\u00f9 che chiarimenti, saranno necessari ulteriori approfondimenti. Il pubblico albanese non avr\u00e0 bisogno di sapere in sette, otto righe di nota chi era il loro re o il loro primo ministro dell\u2019epoca \u2026 ci sar\u00e0 semmai la necessit\u00e0 di introdurre alcuni personaggi italiani.<\/p>\n

Il lavoro di pubblicazione di una versione albanese del volume dovr\u00e0 offrire spunti ed elementi per la valutazione obiettiva di quel periodo storico; e, per una volta, mi piacerebbe che in Albania non ci si concentrasse solo sulle dinamiche albanesi \u2013 infatti ho cercato di rimanere il pi\u00f9 possibile neutrale in merito alla diatriba politica della storiografia che riguarda il periodo in questione \u2013 ma ci si soffermasse anche sulla componente italiana: chi
\nerano realmente gli italiani del \u201939?<\/p>\n

Questa relazione costituisce una fonte straordinaria non solo per la storia dell\u2019Albania ma anche dell\u2019Italia.<\/em> Perch\u00e9 anche per l’Italia e in maniera cos\u00ec netta?<\/strong><\/p>\n

Un grande storico come Enzo Collotti lamentava l\u2019assenza di studi sul fascismo italiano esportato in Albania, sulle dinamiche umane e di potere che si sono succedute, sulle faccenderie, sulla rete di corruzione e camorristica che ha coinvolto il Paese e gli italiani in primis.<\/p>\n

Collotti sollecitava uno studio che riguardasse l\u2019\u00abaffarismo di regime\u00bb che si impose in Albania. E qui, in questo documento, Nigris ci offre effettivamente la possibilit\u00e0 di avvicinarci a questo tema, naturalmente senza prendere per verit\u00e0 assolute le sue parole, i suoi giudizi \u2013 cosa che mai uno storico dovrebbe fare dei testimoni e delle fonti che maneggia. Certamente nella sua testimonianza ci sono indizi importanti: nomi e cognomi di quel fascismo dalle mani sporche. Ci sono nelle sue riflessioni una serie di valutazioni dell\u2019operato italiano.<\/p>\n

Sin dalle prime righe Nigris segue un percorso fatto di continue osservazioni e giudizi morali e politici, valutazioni sull\u2019operato del proprio paese invasore, che vuole assoggettare un paese pi\u00f9 piccolo. Inizialmente sembra che Nigris sia convinto del valore morale dell\u2019impresa, appare quasi tentato di giustificare tale salto nel buio dell\u2019Italia mussoliniana.<\/p>\n

Il tempo trascorso accanto alle autorit\u00e0 italiane lo porter\u00e0, tuttavia ben presto, a parlare di fallimento totale: elencher\u00e0 e indagher\u00e0 chiaramente una serie di \u201cerrori\u201d fatali, tredici per esattezza. Per me \u2013che mi occupo di storia culturale \u2013 un altro aspetto importante di questo testo riguarda il rapporto fra italiani e albanesi, la riflessione sulle dinamiche di reciprocit\u00e0 fra i due paesi: in questo senso, il punto di vista di Nigris \u00e8 una fonte straordinaria, il delegato apostolico rientra fra gli italiani che giudicano l\u2019Albania e gli albanesi. Ecco, in questo senso \u00e8 una fonte anche per la storiografia italiana, che dovrebbe porsi l\u2019obiettivo di risolvere questo \u201cproblema\u201d: il rapporto culturale con l\u2019Albania.<\/p>\n

Due parole sulla figura di Nigris e sul suo ruolo in Albania.<\/strong><\/p>\n

Leone G. B. Nigris \u00e8 una figura molto complessa e direi, per certi versi, controversa. Nonostante la ricerca sul personaggio e la lettura dei suoi scritti, non posso dire di avere composto un ritratto definitivo. A volte ripenso a ci\u00f2 che ho scritto \u2026 si tratta di un uomo con una personalit\u00e0 complicata e dalle molte sfumature. Uomo di chiesa, con un alto valore dell\u2019ordine e un forte senso del dovere, che deve affrontare la sua missione in un contesto fortemente politicizzato, nel senso anche discutibile del termine, in un luogo la cui cultura e lingua, le cui usanze e tradizioni conosce ben poco. Da molti in Albania \u00e8 visto come un uomo dal carattere difficile, rigido e \u201cproveniente da un ambiente ristretto\u201d \u2013 come lamentano i gesuiti.<\/p>\n

Se si volesse indicare la sua qualit\u00e0 principale (che tuttavia raramente lo ha aiutato in quel contesto) dovremmo riferirci soprattutto alla sua morale e alla sua intransigenza, che lo hanno reso inviso alle autorit\u00e0 politiche e civili italiane che si spartivano la torta coloniale dell\u2019Albania. In nome della morale, di una certa morale, intesa anche in senso laico, non solo religioso, Nigris prende spesso posizione contro gli uomini di potere nell\u2019Albania del periodo, che inquadra entro un ordine di \u00abcerchi malefici\u00bb.<\/p>\n

Allo stesso modo per\u00f2, quando veste i panni del sacerdote premuroso, ruolo che gli \u00e8 pi\u00f9 congeniale, riesce anche nella difficile impresa di trovarsi vicino a coloro che subiscono le sorti tragiche di quella guerra; vicino ai sofferenti, ai soldati italiani e agli ebrei soprattutto. Un giudizio definitivo su questo uomo della Chiesa risulta difficile: sarebbe riduttivo in effetti ingabbiare in definizioni di sintesi personaggi, come lui, dalle molteplici sfaccettature, obbligati ad agire in condizioni molto difficili.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Anesti Naci \u00e8 il curatore del libro Il dramma dell\u2019Albania nel racconto del delegato apostolico Leone G.B. Nigris (1938-1944) Forum Edizioni.<\/p>\n","protected":false},"author":773,"featured_media":48962,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[1118],"tags":[],"editore":[1072],"traduttore":[],"mbt_author":[384],"mbt_series":[1798],"yoast_head":"\nIntervista ad Anesti Na\u00e7i. L'incontro tra l'Albania e il Friuli<\/title>\n<meta name=\"description\" content=\"Anesti Naci \u00e8 il curatore del libro Il dramma dell\u2019Albania nel racconto del delegato apostolico Leone G.B. 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