Lo stand di Albania letteraria, durante la Fiera del libro di Tirana 2022, ha costituito un importante punto di riferimento per gli autori, soprattutto per coloro che hanno avuto voglia di conoscere la nostra realtà da vicino e di presentarsi a loro volta, come il presidente dell’Unione dei Giornalisti, analista, opinionista, poeta e pubblicista Aleksandër Çipa che, durante la sua breve visita, ha raccontato qualcosa di sé.
Muzeu i fjalës Lefter Çipa
Aleksandër, che è figlio di Lefter Çipa, noto compositore e autore delle più famose canzoni di polifonia albanese, scopre di avere una vena artistica che esplica nella poesia. Nel 2004 Çipa vince il prestigioso Premio Mondiale per la Poesia Nosside (l’unico concorso globale, plurilinguistico e multimediale, per una poesia inedita e mai premiata in altri concorsi), mentre nel 2014 pubblica una trilogia di poesie che riscuote da subito il consenso del pubblico, il cui protagonista indiscusso è suo figlio. Nel 2019 vede la luce un altro volume in versi di successo, Deti nuk ka portë. In totale, Çipa ha all’attivo in Albania cinque libri di poesie, molte delle quali incentrate su pensieri e riflessioni.
Docente nel campo delle comunicazioni per circa quindici anni, Aleksandër lavora per diverso tempo come giornalista nel sud dell’Albania, in Kosovo, in Macedonia e in Grecia. Attualmente, oltre che essere impegnato come cronista freelance sia per la televisione nazionale che per la CNN, si sta occupando di un importante progetto.
Sto costruendo il Museo della Parola Lefter Çipa dedicato a mio padre. Sarà qualcosa di molto atipico, non posso svelare altro, se non che si trova in un piccolo e delizioso paese vicino a Himara.
La sua poesia
Aleksandër Çipa appartiene a una famiglia di poeti e parla della sua poesia attraverso la voce di chi ha espresso un giudizio su di essa.
Al momento siamo in otto a scrivere poesie in famiglia. L’etica professionale non mi permette di parlare della mia opera e di esprimere un parere personale su di essa. Posso riferire quanto racconta la critica: la mia è una poesia post-moderna, ispirata anche alla cultura tradizionale classica, oltre che a quella moderna, dall’impronta visibilmente occidentale. Sono versi caratterizzati da metafore e tutte queste peculiarità rendono i componimenti di natura universale. La comunicazione non avviene solo attraverso i versi, bensì attraverso le emozioni e le meditazioni legate a tre elementi focali per la nostra vita: terra, mare e cielo. Questo è un veloce sunto di quanto scrivono i critici.
Çipa, come altri autori, sogna che i suoi componimenti possano oltrepassare i confini e conoscere altre lingue e altri popoli. Il suo desiderio è che vengano tradotte in italiano.
La tradizione culturale italiana è molto antica e solida e sono convinto che l’Italia riservi una buona accoglienza alla poesia.