Valbona Banka, scrittrice di letteratura per ragazzi, nasce in quel di Tirana nel 1978, dove tutt’ora vive. Nel 2002 consegue la laurea presso l’Università Politecnica di Tirana, Facoltà di Ingegneria Civile, Dipartimento di Ingegneria Ambientale. Attualmente è ingegnere ambientale per una società privata, operante nel campo delle costruzioni.
Aria – Hidh e prit! è il suo romanzo d’esordio, pubblicato dalla casa editrice Mediaprint, nel quale esprime tutta la sua creatività di scrittrice, che vive come la sua più grande passione. La sua professione si riflette sull’estro, portando ispirazione e motivazione e allo stesso tempo, favorendo una limpida rappresentazione delle delicate problematiche appartenenti alla moderna società.
Valbona è mamma di due bimbi ed è immergendosi nel loro mondo colmo di immaginazione, di sogni e d’amore per la natura, che ritrova parte della sua capacità creativa.
Aria – Hidh e prit! La trama
Aria è orfana e l’unico affetto che le è rimasto è suo fratello Raini, che ama moltissimo e potergli stare accanto, in ogni momento, è il suo desiderio più grande.
Un giorno, arriva la signora Marta che esprime il desiderio di voler adottare Raini. Il ragazzino è entusiasta della novità, ma ad Aria proprio quella donna non piace. Decide così, di impedire l’adozione a ogni costo.
I due ragazzi trascorrono una settimana a casa della signora Marta e del signor Giljan: sono giorni in cui si verificano imprevisti, in cui si intrecciano le storie e Aria comprende che l’Amore deve far parte di quella famiglia, a pieno titolo. Anche in questo caso, la ragazzina si mostra forte, coraggiosa e onesta. La sua genuinità sarà lo strumento per poter ottenere il meglio.
A cosa ti sei ispirata per la stesura di Aria?
Viviamo in un mondo che soffre la fame, non solo fame di pane, ma fame d’amore. La citazione di Madre Teresa è stata la mia luce. Mi sono chiesta come sarebbe stata la mia esistenza se fossi rimasta sola al mondo, se la vita mi avesse privato della famiglia e dell’amore dei genitori. Tutto questo mi ha spinta a scrivere Aria e soprattutto a narrare di problematiche sociali profondamente reali.
È molto difficile raccontare ai bambini storie tristi, ma è necessario che le nuove generazioni conoscano le difficili realtà che esistono nella nostra società. I nostri figli devono conoscere la verità e tutto quello che accade intorno a loro. I problemi della collettività sono i nostri problemi.
Qual è l’essenza del romanzo?
Ho pensato di creare il personaggio del Custode e quello del Direttore della Casa di Accoglienza come vorrei che fossero nella realtà. Mi piacerebbe, che tutti gli operatori degli Istituti adibiti all’ospitalità dei bimbi più sfortunati fossero guidati da sentimenti di umanità.
La saggezza, il coraggio di Aria, l’amore che prova per suo fratello si contrappongono alla vanità delle cosiddette famiglie normali; ho voluto sottolineare quanto siano fondamentali l’amore incondizionato e il sostegno reciproco, affinché si possa creare una bella famiglia caratterizzata da sani principi.
Quale messaggio hai voluto consegnare ai lettori?
La storia di Aria svela un altro mondo, quello dei bambini che con determinazione si sforzano di salvare ciò che resta della loro famiglia, cercando di creare un’intima realtà affettiva che possa aiutarli ad andare avanti con dignità.
La sua energia positiva, il suo coraggio, l’orgoglio e il grande amore che è capace di donare, costituiscono, secondo me, ottimi spunti di riflessione e spero, che portino chi legge a sentirsi grato e riconoscente nei confronti della vita.
Ritengo di grande importanza farsi guidare dalla gratitudine e dell’amore in tutto quello che si fa.