È Vera Bekteshi con il suo «Pusulla Letre» la vincitrice della settima edizione del Premio Letterario Kadare.
La motivazione
Per l’innovazione stilistica nel fondere la voce dell’autore con quella del personaggio in una narrazione chiara e originale, anche se il personaggio soffre di problemi di salute mentale. La narrazione in prima persona, racconta attraverso un discorso singolare, delle sfaccettature del realismo socialista, incastonato in una scelta lessicale autentica. L’opera rivela la tempra dell’autrice, di grande forza, sia a livello esistenziale che artistico.
Queste sono le parole contenute nella motivazione con cui la giuria, composta dallo scrittore Adil Olluri, dai professori Belina Budini, Irena Myzeqari, dal pubblicista Namir Lapardhaja e presieduta dalla professoressa Diana Kastrati, ricercatrice e traduttrice, ha motivato la scelta del libro vincitore, scegliendo tra le 5 opere finaliste dei 21 partecipanti, nel contesto dell’evento “Humanities Days”, organizzato dall’Università Europea di Tirana a Llogara.
Il Premio Kadare
Vera Bekteshi, già autrice tradotta in Italia dalla casa editrice Besa Muci, con cui ha pubblicato nel 2021 La villa con due porte, è la prima scrittrice ad aggiudicarsi il Premio Kadare. Un progetto che mira a incoraggiare la scrittura della prosa albanese e che ha visto passare circa 250 testi e grandi nomi tra i vincitori come Rudolf Marku, Shkëlqim Çela, Musa Ramadani, Virgjil Muçi, Loer Kume e Gani Mehmetaj.
Vera Bekteshi è autrice di diverse opere letterarie: Un mare antico, Clessidra, Bella ciao, sono i titoli di alcune di esse. Il suo romanzo autobiografico La Villa con due porte, ha segnato un successo letterario negli ultimi anni.

Il Premio Letterario Kadare è assegnato dall’Istituto Europeo Pashko e sostenuto da UET PRESS e dall’Università Europea di Tirana.