Durante la La Fiera del libro di Tirana 2023, ho avuto occasione di conoscere Eva Dyrnjaja, traduttrice, dall’inglese, del libro Richard Feynman – Një jetë në shkencë, che il saggista John Gribbin e la psicologa e scrittrice Mary Gribbin hanno dedicato al celebre fisico e divulgatore scientifico statunitense, Premio Nobel per la Fisica nel 1965, per l’elaborazione dell’elettrodinamica quantistica. Il volume, in lingua albanese, è stato recentemente pubblicato dalla casa editrice Mediaprint. Eva è una fisica, che vive e lavora a Vienna e che, in questa breve intervista, spiega le motivazioni che hanno incentivato il suo interesse nei confronti della figura di Feynman e tutte le difficoltà, oltre alle cose belle, che la traduzione della sua biografia ha comportato. Buona lettura.
Tu sei traduttrice, in albanese, del libro che narra della vita di un grande scienziato. Perché questa scelta?
Io sono fisica, ho studiato prima a Tirana e poi a Vienna, presso l’Università tecnica, per l’esattezza. Proprio durante i primi anni trascorsi nella capitale dell’Austria, mi è capitato di leggere questo volume. Una scelta che si è rivelata molto utile al mio percorso di studi e al mio status di studentessa di quel periodo. Si tratta del libro che vede protagonista uno studioso straordinario, Richard Feynman, del quale, all’epoca, avevo sentito parlare dal mio docente di fisica albanese: la curiosità e l’interesse mi hanno spinta verso questa lettura, che mi è servita per approfondire la sua conoscenza, dandomi un considerevole supporto in tutti i sensi.
In che modo?
Feynman, oltre che essere stato un grande scienziato, si è palesato come un ottimo insegnante, esercitando il suo ruolo nel migliore dei modi. Uno dei passaggi più importanti del testo, sottolinea come egli debba essere ricordato, non tanto per il Premio Nobel che si è aggiudicato, quanto per la sua umanità, la passione che metteva nell’insegnamento e per l’amore che trasmetteva in tutto quello che faceva. Tra le sue maggiori qualità si annovera l’onestà: era uno scienziato molto leale, che esponeva le sue teorie, convalidandole con prove oggettive. Tutto questo viene minuziosamente spiegato dagli autori.
Parliamo della tua esperienza di traduzione: quali difficoltà ha comportato, cosa ti ha insegnato e mi interessa sapere se, considerata la tematica, hai dovuto applicarti in maniera diversa rispetto agli altri lavori che hai effettuato.
Questo è il mio secondo incarico di traduzione: il primo tratta della biografia di Erwin Rudolf Josef Alexander Schrödingerin, uno scienziato viennese. Tornando alla mia ultima fatica, posso affermare, con certezza, che le difficoltà non hanno riguardato i capitoli incentrati sulle teorie di fisica, grazie alla mia ottima conoscenza della materia.
La parte più complessa è stata quella inerente le emozioni, di cui il libro è pregno. Mi sono spesso ritrovata a tradurre le parole prima in tedesco, poi in italiano e infine in albanese, per trovare il vocabolo corrispondente più adatto.
Feynman era molto malato: a ucciderlo, difatti, è stata una rara forma di tumore. In uno stralcio del testo, si racconta di quanto vivesse bene la sua malattia e che, a farlo realmente soffrire, era il dolore che leggeva sul volto dei familiari. Era consapevole che avrebbe continuato a vivere nei ricordi dei posteri, ragion per cui la morte non lo spaventava.
Anche se, per me, ha rappresentato un grande impegno tradurre tutta la parte più emotiva della biografia, devo riconoscere, che la positività che mi ha trasmesso, ha costituito la sorgente di un grande insegnamento e una delle motivazioni per cui ho deciso di dedicarmi a quest’opera. Naturalmente, va sempre ricordato il grande contributo che lo studioso ha dato al mondo della fisica, del quale si è occupato in maniera decisamente originale. Quindi, posso asserire, che da questo lavoro ho imparato tantissimo, in tutti i sensi.
Come mai, a un certo punto della tua vita, hai deciso di dedicarti alla traduzione?
Ribadisco che ho trovato molta utilità in questi volumi, sia dal punto di vista scientifico, che umano. Spero di aver trasmesso questo concetto nelle mie traduzioni e che tutti, leggendo, possano avvertire tale sentimento. Del resto, i libri costituiscono, per tutti noi, una grande fonte di ispirazione.