Elva Margariti è un architetto e politico albanese, attuale Ministra della Cultura della Repubblica d’Albania, in carica dal 17 gennaio 2019, nominata con il decreto dell’ex Presidente Ilir Meta.
L’Albania è il Paese ospite d’onore della XXXV edizione del Salone del libro di Torino e al Ministero della Cultura albanese è stato attribuito un ruolo fondamentale nell’organizzazione dei lavori. La Ministra Margariti ha gentilmente risposto a qualche mia domanda in merito all’occasione, ai criteri di scelta e all’organizzazione.
Ministra Margariti, l’Albania è il Paese ospite d’onore del Salone: che impatto ha avuto la notizia e qual è il ruolo del Ministero nella gestione del coordinamento dei lavori?
È stata una notizia bella e inaspettata, che ci è giunta poco tempo fa. La preparazione di questo tipo di partecipazione richiede molto lavoro e di conseguenza necessiterebbe di un maggiore lasso temporale a disposizione. Per questo motivo, confermare la presenza dell’Albania al Salone è stata una decisione di grande responsabilità, nella convinzione che sia un’ottima occasione per presentare il nostro Paese attraverso la sua cultura letteraria.
Al Ministero della Cultura è stato conferito un ruolo di leader nel coordinamento; ci avvaliamo di un gruppo di lavoro interno, in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro e Letteratura, pur avendo trovato un valido supporto anche esternamente, nel Dipartimento di Lettere dell’Università, nell’Associazione degli Editori Albanesi, nel Centro di cultura albanese di Torino e non ultima, nella Regione Puglia. Una bella coesione, con l’obiettivo di favorire al meglio la partecipazione dell’Albania al Salone del libro 2023.
Presenzierà alla kermesse un gruppo di autori selezionati dal Ministero. Quali sono stati i criteri adottati per la scelta dei nomi?
Abbiamo ricevuto diverse proposte, pertanto l’operazione di scelta ha richiesto un lavoro intenso, non lungo, (visti i tempi stretti), ma corposo. Il tema di questa XXXV edizione, Attraverso lo specchio, ha costituito l’elemento cruciale intorno al quale ha ruotato il nostro criterio di selezione. Lo abbiamo trovato altamente esplicativo e abbiamo pensato che potesse incontrare un’ottima rappresentazione negli autori che abbiamo indicato.
L’idea è quella di consegnare un limpido ritratto dell’Albania di ieri e di quella di oggi; una sorta di riflessione su come la nazione guarda a se stessa e come viene vista dall’esterno. Gli scrittori scelti, sia per le argomentazioni trattate nei loro libri, che per la loro formazione letteraria e culturale, riflettono questa filosofia.
Cosa pensa possa portare all’Albania la partecipazione al Salone, oltre a un discorso strettamente culturale?
Intanto, sarebbe giusto parlare di letteratura albanese come di una letteratura europea contemporanea. L’Albania è un Paese che abbraccia l’Europa dalle sue origini e mi auguro che questa occasione possa rappresentare un ulteriore tassello da aggiungere al percorso verso la Comunità Europea.
Tramite la nostra cultura letteraria e gli autori che interverranno alla manifestazione, emergerà la dimensione materiale dell’Albania, che si proporrà con il suo realistico profilo e con tutti i valori e gli elementi che la caratterizzano. Il Salone del libro è una bella opportunità per far conoscere meglio il Paese.
Cosa pensa della diffusione della letteratura albanese in Italia, ancora oggi ostacolata da qualche pregiudizio?
In realtà, penso che la letteratura proveniente dall’Albania, costituisca, in Italia, una ramificazione ben solidificata della cultura. Alcuni autori sono molto conosciuti, si leggono i loro nomi sulle maggiori testate e vengono spesso presi in considerazione. Non credo che l’Italia abbia mai avuto pregiudizi in merito.
I libri costituiscono una bellissima fonte informativa per una maggiore conoscenza dell’Albania, specialmente i più descrittivi, che si tratti di Storia, cultura, tradizioni o società. Presentare il nostro Paese attraverso i libri, costituisce un richiamo a scoprirlo e a visitarlo. A supporto di tale concetto sono in atto diverse iniziative del nostro governo per nuove collaborazioni con altri Stati partner, per una connessione di rete a favore dello sviluppo culturale e sociale dell’Albania. Senza alcun dubbio, la partecipazione al Salone porterà un arricchimento notevole, alla già ampia progettualità nella quale siamo da tempo impegnati.