Zuzana Finger si è occupata della traduzione dall’albanese al tedesco del libro Le pietre della solitudine di Tom Kuka, pubblicato in Germania nell’ottobre del 2022 dalla casa editrice Schenk Verlag, in collaborazione con Botime Pegi.
Zuzana è traduttrice e interprete principalmente dall’albanese, dal ceco, dall’ungherese e dal serbo. Lavora anche come interprete dall’albanese e dal ceco. Si è dedicata alla traduzione di diversi autori albanesi e in questa breve intervista, che ci ha gentilmente concesso, racconta della sua esperienza di traduzione e di come la letteratura albanese è accolta oggi in Germania.
La prima domanda è di rito: come si diventa traduttori dall’albanese? Mi interessano il tuo percorso professionale, gli studi che hai condotto e le motivazioni che ti hanno portato a interessarti a questa lingua.
Ho studiato la lingua albanese presso la Libera Università di Berlino Ovest, negli anni ’80. Mi sono avvicinata a questi studi più per curiosità nei confronti della stessa, nata dopo il mio primo viaggio in Kosovo. Dopo aver completato gli studi, ho avuto l’opportunità di tradurre subito dei testi dall’albanese grazie all’elevata richiesta e alla mia amica Neviana Dosti, una brava organizzatrice di letture e presentazioni di poesie di diversi autori albanesi in Germania, che mi ha incoraggiato a tradurre.
Come si pone la letteratura albanese in Germania? Mi riferisco al suo impatto su critici e lettori.
La letteratura albanese, ad eccezione delle opere di Ismail Kadare e dei drammi di Jeton Neziraj, non è molto popolare in Germania. Tuttavia, negli ultimi anni ha conosciuto sviluppi molto positivi. Si è registrata una notevole crescita delle riviste letterarie, che da diverso tempo pubblicano traduzioni di poesie e brevi prose e le case editrici hanno incrementato la produzione di letteratura albanese contemporanea, grazie al sostegno delle fondazioni Traduki, Deutscher Uebersetzerfonds e di Creative Europe.
Chi sono gli autori albanesi più tradotti in Germania?
Oltre al noto Ismail Kadare, negli ultimi anni sono stati pubblicati in Germania e in Austria i libri di autori come Luljeta Lleshanaku, Jeton Neziraj, Stefan Çapaliku, Ndriçim Ademaj, Shpëtim Selmani, Ervina Halili, Tom Kuka, Mimoza Ahmeti, Elvira Dones, Lindita Arapi, Arian Leka, Arben Idrizi e ancora di Martin Camaj, Ali Podrimja e altri.
Parliamo della traduzione de Le pietre della solitudine di Tom Kuka. Qual è stato il tuo approccio con questo libro?
Qualche anno fa ho tradotto un capitolo de Le pietre della solitudine per un progetto di letture ad alta voce nel contesto della Fiera di Lipsia. Solo in seguito è iniziata la mia collaborazione molto produttiva e piacevole con Enkel Demi. Mi ha reso felice la richiesta della casa editrice Schenk Verlag di tradurre l’intero romanzo, in collaborazione con Botime Pegi.
Quali sono state le difficoltà incontrate durante la traduzione del testo e quali le piacevoli scoperte?
Le difficoltà maggiori le ho riscontrate nelle espressioni dialettali e arcaiche, la cui traduzione non si trova in alcun dizionario e in nessun sito web. Ho interagito tanto con Tom Kuka, ponendogli molti quesiti sul significato di alcuni termini e circa le tradizioni legate al territorio. Indubbiamente, le parti più piacevoli del libro sono la sua magia poetica e l’affascinante ricostruzione delle vicende, accompagnata dall’eleganza dello stile.
Oltre a Tom Kuka, quali altri autori hai tradotto?
Ho tradotto Arian Leka, Arben Idrizi, Stefan Çapaliku, Shpëtim Selmani, Ag Apolloni, Gazmend Kaplan, Ben Blushi, Jeton Neziraj, Doruntina Bashen , Paride Teferiq, Xhevdet Bajraj, Ardiana Shala Pristina, Blerina Rogova Gaxha, Anna Koven, ecc.
Cosa prendi dai libri che traduci e cosa lasci di tuo?
La traduzione degli autori albanesi mi permette di approfondire le mie conoscenze relative alla lingua e alla cultura d’Albania. Cosa lascio? Cerco di trasmettere nelle mie traduzioni lo stesso entusiasmo con il quale io leggo l’originale in albanese, in maniera tale che anche i lettori tedeschi possano sentire la bellezza dei testo.
Si dice che traduzione, in un certo senso, significhi tradimento. Cosa ne pensi?
La traduzione delle opere rende il libro comprensibile a un altro popolo e nel caso specifico a quello tedesco. Probabilmente, la mia espressione stilistica, le mie preferenze semantiche, la trasposizione delle metafore possono rendere le mie traduzioni soggettive e questo credo valga per ogni traduttore, anche se in maniera differente. Naturalmente, rimane essenziale essere il più possibile fedeli al testo originale e personalmente cerco di farlo con gli strumenti che ho a disposizione.
Quale sarà la tua prossima traduzione dall’albanese?
Sto per iniziare a tradurre le poesie di Shpëtim Selman.