I Pranzi dell’Ambasciatore
di Paolo Foresti

Quando conobbi Paolo Foresti lo chiamavo Eccellenza. Come del resto era giusto che fosse.
Il fatto è che abbiamo un’età – Paolo ed io – che non ci rende così anagraficamente distanti l’uno dall’altro e io sono legato alle tradizioni, che non avverto affatto come un peso ingombrante, alla stregua di lacci fastidiosi che limitano il movimento, ma piuttosto come regole necessarie per viaggiare comodi e coperti, al riparo dell’ombrello protettivo di norme che assicurano la qualità dello standard delle relazioni e dei relativi comportamenti.