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Passaggi Festival 2021. L’Albania raccontata a Fano da Denata Ndreca, Vera Bekteshi e Tom Kuka

Anna Lattanzi Anna Lattanzi
7 Giugno 2021
Passaggi Festival 2021 e l'Albania

Passaggi Festival 2021 e l'Albania

Mancano ormai pochi giorni all’inizio della nona edizione di Passaggi Festival, la manifestazione libraria italiana dedicata alla saggistica, che si svolgerà a Fano dal 18 al 25 giugno.

L’evento quest’anno assumerà un significato ancora più rilevante, in quanto sinonimo di ripresa e “dell’esserci”, a emblema di rinascita, in questo difficile periodo storico. È un verso del Purgatorio dantesco ad aver ispirato il riferimento alla tematica trattata, dal titolo singolare, D’infinito e Provvisorio. Una scelta ben spiegata da Giovanni Belfiori, direttore e ideatore del Festival.

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Non v’accorgete voi che noi siam vermi/nati a formar l’angelica farfalla” (canto X, vv. 124-125)

“Questa epoca, questo tempo che fino a ieri ci sarebbe sembrato impossibile vivere perché ci sentivamo al riparo della scienza, della tecnologia, della medicina, ha dimostrato la nostra debolezza come esseri umani, la fragilità delle nostre conoscenze e la provvisorietà delle nostre esistenze. I libri che leggiamo, siano saggi, romanzi o biografie danno l’illusione di infinito a cui continuiamo a aspirare. E allora come chiosa la motivazione del tema, “d’infinito e provvisorio siamo sempre stati. Ora che lo sappiamo proviamo a raccontarla”.

La grafica del tema, invece, è un’idea di due giovani donne, Federica Campanelli e Federica Falciasecca, perché Passaggi Festival lascia da sempre spazio ai più giovani, dando così modo di esprimersi, a coloro che rappresentano il nostro futuro. Un disegno che fa da perfetto specchio alla tematica voluta: un uomo con le ali, che tenta in precario equilibrio di proseguire il suo cammino su un filo creato con le parole di Dante.

Tante le rassegne e tanti gli appuntamenti da non perdere durante l’edizione di questo Passaggi Festival. Otto giorni di eventi librari, per tutti i gusti e per tutte le età.

“Sarà un’edizione che unirà la popolarità di tanti autori con la qualità delle proposte librarie –spiega Giovanni Belfiori – ci sono una decina di rassegne che si rivolgono a pubblici diversi per età ed interesse. Dai libri filosofici per bambini alle inchieste più attuali firmate da giornalisti, dalle autobiografie scritte con passione dagli artisti che amiamo ai saggi specialistici che ci aiutano a camminare meglio nel mondo: l’universo librario di Passaggi non è mai univoco e chiaro, è piuttosto un tavolo caotico dove circolano idee, parole, pagine e copertine. Ci interessa confondere il lettore forte e avvicinare al libro chi di libri ne apre pochi”.

Saranno diversi i temi che interesseranno il Festival e che passeranno attraverso le rassegne librarie: l’universo femminile e la parità di genere, la pandemia, il mondo dello spettacolo, l’ecologia, il lavoro e le nuove tecnologie, la politica internazionale, l’amore, il rapporto con gli animali, il benessere e l’alimentazione, la geografia del futuro.

Passaggi è una manifestazione dedicata alla saggistica, ma anche quest’anno aprirà delle ampie finestre su poesia e narrativa.

22 Giugno alle 21.00

Da non perdere uno degli appuntamenti dedicati, appunto, alla poesia, che si svolgerà il 22 Giugno alle 21.00, nella suggestiva cornice dell’ex Chiesa di San Francesco e che vedrà ospiti, oltre ai poeti Roberto Ariagno e Marco Ferri, la poetessa Denata Ndreca.

L’incontro tra il moderno e il classico: i nuovi poeti incontrano Dante.

Partirà dalla sua ultima raccolta di poesie La ragazza del ponte vecchio (Ensemble, 2020), l’intervento della poetessa, scrittrice, giornalista e pedagogista albanese, Denata Ndreca. Nata a Scutari, vive da circa vent’anni a Firenze e anche in questa antologia, come in tutti i suoi lavori, la Ndreca esalta l’importanza della poesia e soprattutto il ruolo fondamentale che dovrebbe sempre avere nella nostra quotidianità. Poesia è una parola semplice per la scrittrice scutarina e tale rimane nei suoi contenuti, che nulla hanno di artificioso, essendo animati da tutto quello che è sentito. Perché i versi devono parlare senza complicazioni, devono narrare con il cuore per arrivare all’Anima del lettore: è questo il tentativo, ben riuscito, della poetessa. Parola dopo parola, verso dopo verso, arriva nella parte più recondita di chi si appresta alla lettura, con l’intenzione di soddisfare la propria sete di bellezza e amore. Si badi bene che la penna di Denata si muove anche tra versi che narrano di pura sofferenza e terribile dolore, in cui però, si ritrovano sempre la voglia di farcela, la forza a cui aggrapparsi e quell’intrinseca positività di cui si nutre l’autrice. Sono poesie che si cullano su un’altalena di emozioni, che esprimono delicatamente l’urgenza di raccontare, che guardano il buio, volgendo sempre l’ultimo sguardo alla luce. “Non si cambia, si diventa ciò che siamo” afferma Denata Ndreca e per questo definisce il titolo dato alla raccolta, non casuale. Arriva a ventitré anni a Firenze, con uno zaino in spalla e un libro di Neruda tra le mani e così quella ragazza lavora al bar e vive con il cuore e l’anima che ancora oggi ha e che porta nelle sue poesie. Ama la città che l’ha accolta, ama Firenze ed è un amore che ha scoperto così forte durante il lockdown causato dalla pandemia, perché in qualche modo le ha fatto rivivere il 1997 albanese, caratterizzato da anarchia, caos, disordini e criminalità organizzata. Un confinamento che mai avrebbe voluto rivedere e che le ha fatto realmente capire quanto ami Firenze. Un affetto che ha voluto comunicare alla città, dando alla raccolta il titolo La ragazza del Ponte Vecchio. “Firenze non mi sarà madre, ma io di lei, mi sento figlia, oggi”. In questa frase Denata racchiude il senso del suo attaccamento alla città di adozione. L’incontro con la poetessa non si limiterà unicamente alla conoscenza del suo libro, ma narrerà anche di riferimenti a Dante in relazione con l’Albania.

22 Giugno alle 23.00

Quella di Denata Ndreca non è l’unica presenza albanese a Passaggi Festival. Nel contesto della rassegna “Europa/Mediterraneo”, Passaggi ospiterà la scrittrice Vera Bekteshi, che presenterà in anteprima nazionale, il 22 Giugno alle 23.00, nella bellissima Chiesa di San Francesco, il suo libro La villa con due porte (Besa Muci, 2021,). La sua storia emoziona, addolora e fa riflettere. Vittima del regime di Enver Hoxha, conosciuto non solo per le efferatezze commesse, ma anche per la sua lunghissima durata, Vera, figlia di un generale e di una giudice, promettente fisica, conosce il confinamento attuato dal regime, vivendo per ben sedici anni totalmente privata della sua libertà, abbandonata dal marito e in estrema povertà. Una vita durissima, che solo la sua forza di donna e madre le permette di superare. La scrittrice vive nella convinzione che la memoria sia sacrosanta e allora, a costo di pestare i piedi a chi non dovrebbe, scrive un romanzo autobiografico, il cui titolo prende il nome dalla sua prima abitazione, dove tutto ha inizio. Racconta della sua esperienza, delle sue privazioni e della sua sofferenza con ironia, pur non sminuendo lo spessore delle argomentazioni trattate. Vita, Storia, storie e politica che si amalgamano in un’unica narrazione, vera e sofferta, se pur consegnata al lettore con leggerezza. Attraverso La villa con due porte, la Bekteshi vuole lasciare una testimonianza forte e decisa e vuole rendere onore alla sua famiglia e a tante altre famiglie, che proprio come la sua, hanno sopportato tanto male.

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24 Giugno alle 23.00

La Chiesa di San Francesco ospiterà il 24 Giugno alle 23.00 l’atteso incontro con Tom Kuka, il vincitore del Premio Europeo per la letteratura 2021 con il romanzo Flama, che presenterà in anteprima nazionale il suo L’Ora del male (Besa Muci, 2021). Enkel Demi (Tom Kuka è lo pseudonimo con cui firma i suoi libri), scrittore poliedrico, apprezzato giornalista televisivo e radiofonico in Albania, sigla un romanzo vincente e avvincente, pregno d’incanto, dove mito e verità si amalgamano creando un interessante scenario. Kuka prende il lettore per mano e rigo dopo rigo, pagina dopo pagina, lo accompagna in un mondo affascinante che porta il nome di Çamëria, quel fazzoletto di terra situato nel bel mezzo di Albania e Grecia. Impossibile per chi legge non sentirsi parte integrante della storia, non avvertire le più vive sensazioni provate dai protagonisti, non percepire i profumi e i sapori di quell’universo e l’olezzo della sua sofferenza. Bella la penna dello scrittore albanese, che muovendosi magistralmente tra realtà e incanto, racconta della sua Patria e del suo continuo e inarrestabile tentativo di afferrare, finalmente, il proprio IO.

Chissà se Tom Kuka vorrà fare qualche rivelazione in più su Flama, il romanzo vincitore del Premio. Non rimane che assistere all’incontro per poter soddisfare tale curiosità.

Tutti gli eventi di Passaggi Festival 2021 di Fano, il Festival dedicato alla saggistica che, ricordiamo, si svolgerà dal 18 al 25 giugno, si svolgeranno nel pieno rispetto dei protocolli anti Covid e delle norme di legge. L’ingresso agli eventi è gratuito, ma è preferibile prenotarsi, a partire dal 7 giugno.

Argomenti: Denata NdrecaTom Kuka (Enkel Demi)Vera BekteshiBesa Muci EditoreEdizioni EnsembleFioralba DumaValentina Notaro
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