Ndre Mjeda

Ndre Mjeda (Scutari, 19 novembre 1866 – Scutari, 1º agosto 1937) è stato un rinomato poeta e politico albanese, riconosciuto come uno dei più illustri rappresentanti della cultura dell’Albania.

Biografia
Nato a Scutari nella famiglia Mjeda, ricevette un’educazione dai gesuiti e completò la sua formazione all’estero. Dal 1880 al 1887 studiò letteratura a Valencia, Roma, Chieri e in Croazia. Durante questo periodo, scrisse i suoi primi versi nella sua lingua natia, tra cui spicca “Vaji i bylbylit” (Il lamento dell’usignolo).

Dal 1887 al 1891, Mjeda insegnò musica al Collegio Marco Gerolamo Vida di Cremona e successivamente si recò a Cracovia per studiare teologia, insegnando contemporaneamente filosofia e filologia. Fu anche bibliotecario al Collegio gregoriano di Kraljevica, dove tenne corsi di logica e metafisica. Nel 1898 venne espulso a causa di controversie tra l’Impero Austro-Ungarico e il Vaticano. Nel 1901, fu fondatore e direttore della Società letteraria “Agimi”.

Nel 1917, Mjeda pubblicò la raccolta “Juvenilia” e si dedicò alla scrittura di un ciclo poetico basato sulle antiche civiltà dell’Illiria. Nel 1921, pubblicò “Lissus”, una raccolta di sonetti storico-patriottici. Dal 1920 al 1924, fu deputato all’Assemblea Nazionale dell’Albania. Tuttavia, dopo il fallimento del progetto politico di Fan Noli e l’instaurazione della dittatura di Zog I di Albania, Mjeda si ritirò nel villaggio di Kukël, dove divenne parroco.

Nel 1930, ottenne un posto come docente di letteratura albanese al Collegio gesuita di Scutari, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Mjeda morì il 1º agosto 1937, lasciando un’eredità duratura nella cultura albanese.