In occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, si è svolto, presso la Libreria Tirana Times, l’evento Komunikimi Ne Letërsi, organizzato da Assist Digital Albania, CIM Albania – Confederazione Italiani nel mondo e Albania Letteraria, che ha visto protagonisti Diana Çuli e Virgjil Muçi, due tra gli scrittori più rappresentativi dell’attuale panorama letterario albanese, insieme a Irena Toçi, direttrice editoriale della storica casa editrice Toena.
Il libro come strumento di comunicazione, di divulgazione e informazione e l’importanza del linguaggio nella letteratura sono stati gli argomenti intorno ai quali si è snodato il dialogo. A introdurre l’evento Carlo Pellicano, che si occupa di language coaching e didattica in Italiano settoriale presso Assist Digital, oltre che essere Presidente di CIM Albania.
Abbiamo istituito un Premio Letterario rivolto a tutti i dipendenti che desiderano scrivere un racconto e da questa iniziativa nascerà un’antologia […] Siamo convinti che il benessere di chi lavora debba essere al primo posto. Il concetto di felicità collettiva dovrebbe essere basilare sempre e soprattutto in ambito aziendale. Spesso si preferisce parlare di serenità e non di felicità, pensando che sia meglio non osare. In realtà, sarebbe opportuno pensare in termini di comunità come sviluppo sociale, culturale e umano.
Prima di lasciare la parola agli autori, si è fatto riferimento alle motivazioni che hanno orientato gli organizzatori verso la loro scelta. Çuli e Muçi sono molto differenti tra loro, sia nella scrittura che nella maniera di porsi al lettore e nei confronti delle tematiche che trattano, ma entrambi possiedono la grande capacità di creare un perfetto equilibrio tra storie e Storia, cultura e società, offrendo ai lettori un’altissima percezione del reale albanese di ieri e di oggi. Entrambi sono validi e apprezzati traduttori: grazie al loro impegno, in Albania sono approdati i più grandi scrittori della letteratura mondiale.
Il dibattito si è basato sui testi di maggiore successo degli scrittori coinvolti, tradotti e pubblicati in Italia: Angeli armati e Assassinio nel palazzo del governo di Diana Çuli, La piramide degli spiriti e La vedova innamorata di Virgjil Muçi.
Angeli armati prende spunto da una storia realmente accaduta durante il secondo conflitto mondiale. Certamente, fa riferimento al patriarcato, ma più che altro a come determinati concetti vengono usati e distorti. Inoltre, ho pensato di far emergere le contraddizioni dell’animo umano in una situazione estrema come può essere quella bellica. Scrivere di storie vere, a volte, aiuta a evitare che quanto si racconta venga messo in discussione.
Le società piramidali e l’Albania anarchica sono i temi sui quali si incentra il volume, vincitore del Premio Kadare 2018, che ha permesso ai lettori italiani di conoscere meglio Virgjil Muçi e la sua scrittura.
La Piramide degli spiriti è il libro dell’anti eroe. Se avrete il piacere di leggerlo, non cercate un eroe, perché non lo troverete. Mark Mara decide di andare in Albania, nella sua terra d’origine, che non ha mai conosciuto, nel tentativo di riscattare se stesso, ma si lascia trascinare dal sistema piramidale che, in quel momento, ha pieno potere. Il linguaggio è spesso sarcastico, ma è stata una scelta dettata dalle argomentazioni affrontate, un po’ per sdrammatizzare il racconto di una realtà palesemente angosciante e in fondo, perché si presta bene alla descrizione della società albanese dell’epoca.
In Assassinio nel palazzo del governo la scrittrice narra anche attraverso le descrizioni paesaggistiche.
Si tratta di un thriller la cui storia è fiction; non mi rifaccio ad alcun omicidio realmente accaduto. La premier è una donna, l’incaricata delle indagini, Beti Duka, è una donna, che si infiltra in una missione UNESCO e da qui, ho voluto fare riferimento ai Balcani attraverso i loro paesaggi spettacolari. Non ho fatto altro che raccontare quello che ho visto durante i miei viaggi, le mie missioni, come giornalista e come attivista nella lotta per i diritti delle donne.
La vedova innamorata rimanda all’Italia, in quanto la protagonista, Maria Luisa, è italiana.
Ho scritto questo libro tanti anni fa. Ancora vigeva il regime, vi era un’unica casa editrice statale e devo ammettere di aver avuto coraggio, in quanto il personaggio di Maria Luisa ha un profilo atto a rompere gli schemi dell’epoca, quelli imposti dalla dittatura. Contrariamente alle mie aspettative, (quando ho inviato il manoscritto non pensavo sarebbe stato ben accolto), il volume è stato pubblicato, riscuotendo un grande consenso da parte dei lettori. L’edizione italiana ha una piccola parte in più, un breve capitolo finale, in cui io, l’autore, incontro Linda, uno dei personaggi del libro, che se avrete voglia di leggere, conoscerete.
Il confronto con Irena Toçi è partito da qualche notizia circa la sua casa editrice.
Toena nasce nel 1993 e ha alle spalle un lungo percorso, fatto da più di 3000 pubblicazioni di ogni genere, dalla narrativa, ai saggi, a quelle accademiche, dagli autori albanesi a quelli tradotti. Le cose nell’editoria albanese, come in tutti i Paesi, sono molto cambiate. Ormai, i social hanno una grandissima importanza, bisogna sempre offrire aggiornamenti e stare al passo con i tempi. Oggi, in occasione di questa giornata, si sono svolti diversi incontri, bellissimi, che ci arricchiscono, ma non basta più essere tra noi. Si cerca di informare, ampliare il raggio di utenza, ma è molto difficile.
Tutti gli ospiti si sono trovati concordi sull’urgenza di trovare una soluzione al grave problema che affligge il mondo delle traduzioni, dove si sta ampliando a macchia d’olio la rosa di chi si improvvisa traduttore, (dall’albanese all’italiano e viceversa), e si sta riducendo, in maniera preoccupante, quella dei realmente capaci e preparati. Sarebbe importante un’opera di maggiore sensibilizzazione nei confronti dei giovani che desiderano intraprendere questa professione.
Nella parte finale dell’incontro, gli scrittori, su richiesta del pubblico presente, hanno elargito qualche consiglio su cosa sia importante quando si fanno i primi passi nel mondo della scrittura. Diana Çuli ha parlato di autocritica.
Siate autocritici, fermatevi a esaminare quello che scrivete e non abbiate paura degli errori. Questo vi aiuterà molto.
L’intervento di Virgjil Muçi si è concentrato sulla conoscenza.
Scrivete di quello che sapete, di ciò che conoscete e saprete fare bene.
La pioggia torrenziale che si è abbattuta su Tirana, proprio in quelle ore, non ha impedito lo svolgimento di un incontro interessante e la presenza di un pubblico affascinato e coinvolto.