Gëzim Aliu (1977) è nato nel villaggio di Strofc, in Kosovo. È scrittore, studioso di letteratura albanese, saggista e dottore in letteratura. È, altresì, alto collaboratore scientifico dell’Istituto di Albanologia di Prishtina (Instituti Albanologjik i Prishtinës). Ha pubblicato saggi, racconti e romanzi. Nel 2009 si è aggiudicato il premio come miglior scrittore dell’anno, conferito dal Ministero della Cultura. Aliu è tra i fondatori dell’Associazione degli Scrittori Albanesi del Kosovo. Nel 2014 ha pubblicato Katedralja pa kryq, tradotto in italiano da Iris Hajdari e pubblicato nell’estate 2023 da Besa Muci Editore. Ho scambiato qualche battuta con l’autore circa il suo libro appena uscito in Italia. Buona lettura.
Perché decidi di scrivere Cattedrale senza croce?
L’idea di dare vita a una bozza, a una storia, a una novella o a un romanzo, non nasce da un’unica riflessione e conseguente decisione. Ogni creazione letteraria trae origine dagli enigmatici regni della mente e del cuore. Il romanzo Cattedrale senza croce trova i suoi albori nel racconto Mona Liza, che fa parte dell’antologia di racconti Libri i fundit (L’ultimo libro).
Ho completato tale raccolta a Vienna, durante il periodo in cui sono stato accolto nella Residenza riservata agli scrittori, per poi pubblicarlo nel 2012 a Prishtina. Il racconto di Mona Liza, in realtà, aveva già preso forma tempo prima, ispirato dalla sorprendente somiglianza tra una donna, che spesso vedevo entrare nel bar che frequentavo abitualmente e la Monna Lisa di Leonardo da Vinci.
Questa storia “solitaria” è poi sbocciata in un intero romanzo, incentrato sulla bellezza, la bellezza dell’arte, la vita, l’amore e la lotta umana alla ricerca del senso vitale. Inoltre, è contemplato un collegamento intertestuale e intermediale con Leonardo da Vinci, la sua Gioconda e con altri scrittori, artisti e opere d’arte.
Parliamo dei personaggi che animano il romanzo, partendo da Leonard Kurti. Quale messaggio hai voluto trasmettere attraverso la sua figura?
Cattedrale senza croce si snoda intorno a due figure determinanti: il pittore Leonard Kurti e lo scrittore Gëzim Aliu, quindi, essenzialmente, attorno a me stesso. Un critico, in Kosovo, ha definito il protagonista “l’alter ego dell’autore”. Quando le vicende di questi personaggi si intrecciano, l’essenza dell’arte si pone al centro della scena. Di conseguenza, il personaggio focale del volume è l’Artista. Con Leonard Kurti, ho cercato di rappresentare un pittore che incapsula una profonda adorazione per l’arte, la letteratura, la musica e la filosofia, nel corso di una vita particolarmente travagliata.
Il ruolo di Liza, invece, qual è esattamente?
Liza, in primo luogo, simboleggia la donna indipendente e moderna. Lei va oltre il ruolo di semplice musa ispiratrice per il pittore; egli comprende che la sua posizione si estende oltre l’ispirazione. In fondo, anche Leonard Kurti cerca qualcosa di più di questo, desiderando una compagna con cui vivere i regni dell’arte, dell’amore e della vita. Tuttavia, man mano che la sua ossessione aumenta, le circostanze prendono una svolta più complessa: mi fermo qui per non fare spoiler.
Quindi, cosa hai voluto consegnare al lettore con il tuo romanzo?
Se ti ostini a voler cercare un messaggio contenuto nel mio romanzo, allora, potrebbe essere questo:
L’arte regna come l’essenza fondamentale della vita.
La nostra epoca è intrisa dello spettacolo infinito consegnato dalla televisione e dai social media, che dispensano prevalentemente un divertimento non sano, che, spesso, si trasforma in una sorta di veleno. L’Arte rappresenta il rifugio per proteggerci da questo ambiente tossico.
Cosa significa la scrittura per te?
Per me scrivere è passione e vocazione. Il mio viaggio nella scrittura è iniziato durante l’infanzia e il linguaggio scritto, a mio avviso, incarna la più grande sinfonia dell’umanità. La comunicazione dei pensieri, attraverso le parole scritte, rappresenta una delle invenzioni tra le più straordinarie del genere umano: ritengo che abbia dato le basi alla civiltà odierna. Scrivere libri mi da la possibilità di interagire con gli altri esseri umani, senza la necessità di una conoscenza personale, abbracciando il presente e il futuro. I lettori non si limitano ad abitare l’oggi; essi incarnano anche il domani.
Due parole sull’attuale panorama letterario kosovaro.
Anche se potrebbe non essere in linea con le nostre aspirazioni, il panorama letterario del Kosovo si mostra vibrante, scorrendo sulla linea di un interessante progresso, tra le moderne tematiche emergenti, le nuove tecniche adottate e la ricerca di un’elevata abilità artistica. Si tratta di opere di poesia e prosa albanesi di eccezionale qualità, meritevoli di traduzione in varie lingue.
Che idea hai sul futuro del Kosovo?
Il Kosovo è intrinsecamente appartenente all’Europa e sono convinto che il suo percorso porterà il Paese verso l’Unione Europea, come membro alla pari. Non esiste una strada alternativa, né per il Kosovo né per l’Europa. Sebbene il cammino verso tale obiettivo sia impegnativo e lungo, uno sforzo diligente potrebbe conferirgli il potenziale per diventare più agevole e veloce.