L’8 settembre in Albania
La crisi armistiziale tra impotenza, errori ed eroismo 8 settembre – 7 ottobre 1943

La crisi armistiziale tra impotenza, errori ed eroismo 8 settembre – 7 ottobre 1943
Perché la Divisione “Parma”. che doveva proteggere e tenere il porto di Valona, il punto di collegamento fondamentale con l’Italia, vitale per ogni sopravvivenza, crollò nell’arco di 48 ore, e permise ad una colonna motorizzata tedesca esile e decisa di occupare il predetto porto di Valona senza colpo ferire?
Perché la Divisone “Arezzo”, stanziata nel corciano, passò quasi al completo nelle file tedesche, rinnegando ogni tradizioni, anche i simboli più cari come bandiere e stendardi?
Perché la Divisone “Puglie”, in piena crisi di movimento, fu completamente lasciata al suo destino e nel Kossovo fu oggetto di vendetta e rappresaglia da parte di kossovaro, che avevano prestato giuramento di fedeltà al Re Imperatore?
Perché la Divisone “Firenze” lasciata Dibra, mosse verso il mare per raggiungere l’Italia e combatté il 22 settembre 1943 una battaglia contro i tedeschi a Kruja e, sconfitta, salì in montagna e raggiunse il Comando dell’Esercito di Liberazione Nazionale Albanese quasi al completo?
Perché la Divisone “Brennero”, composta da Altoatesini e Veneti fu al completo rimpatriata, dai tedeschi, In Italia, a Trieste e Venezia e poi, scelse di essere internata in Germania?
Perché la Divisione “Perugia”, in marcia da Argirocastro a Santi Quaranta, in armi, tenne questo porto fino ai primi di ottobre 1943. presi i contatti con Brindisi, avuti ordini di resistere, dopo la caduta di Cefalonia e Corfù, respinse un attacco dal mare di forze tedesche e ricevuto l’ordine dal Comando Supremo Italiano di lasciare le armi ai partigiani albanesi e di portarsi a Porto Palermo, 45 km più a nord, per essere evacuata in Italia, fu abbandonata a se stessa ed alla rappresaglia tedesca?
Per tanti soldati italiani in terra albanese arrivò il momento delle scelte, ognuno a fronteggiare tutti i nemici: i criminali, i briganti, i collaborazionisti, i tedeschi ed anche la diffidenza dei partigiani albanesi combattuti fino a poche settimane prima. Soli con la loro coscienza.
Queste pagine voglio tratteggiare le loro vicende, non per dare giudizi, o attestati meritori, ma solo per ricordarli e per ricordare quella che fu una tragedia, prima di tutto materiale e più ancora morale, come è stato l’armistizio dell’8 settembre in Albania.