L’ho immaginato come un visitatore che, dall’esterno, guarda se stesso dentro la sua storia, con una forte nostalgia per la sua triste patria che vive una realtà dilaniata tra due opposti, amore e guerra – Un grande amore e una guerra sanguinosa. (Prof. Ernesto Kahan Vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 1985)
Kelmendi non ama le malizie e i sotterfugi linguistici, filologici e funamboleschi delle finte e vere avanguardie e pone il suo interesse sui sentimenti, sulla quotidianità, sugli eventi che accompagnano l’uomo attimo dopo attimo, anche quelli bellici, naturalmente prendendo di petto le situazioni, senza nascondersi dietro il paravento che rifiuta le emozioni. (Dante Maffia)