I giorni dolci

Negli anni Novanta, in Albania, durante la caduta del regime di Enver Hoxha che aveva vietato tutti i credi religiosi, tre morti vengono ritrovati in un albergo: l’Hilda.
I “djinn”, entità soprannaturali, compaiono nel testo attraverso i vaneggiamenti di Nexhmije, una donna che vive barricata nell’hotel in cui si sono verificati i delitti. Gli spettri sembrano avere un ruolo attivo nella vita dei personaggi e nella loro ricerca di un raggio di speranza.
È proprio la mancanza di fede a far sentire morti i vivi e a far loro credere nelle superstizioni secondo le quali i morti parlano.