Identità albanesi
Un approccio psico-antropologico

Nell'ambito degli studi sull'albanesità ha preso campo una dicotomia che propone una scelta esclusiva tra l'assolutismo universalista e la partigianeria settaria. In questa strettezza ideologica provocata da estremismi di carattere o cosmopolita o localistico e campanilistico si deve intraprendere un percorso coraggioso per trovare una via di mezzo.
Tra gli studiosi c'è chi cerca di scegliere e promuovere solo una delle identità dell’Albania post-comunista. Dal titolo in plurale del libro si capisce subito l'intenzione dell'autore: mettere in chiaro il fatto che ogni realtà etnico-culturale è sempre frammentata in diverse realtà culturali. L'identità etnico-nazionale albanese non fa eccezione e si manifesta in realtà concrete geo-politiche, culturali e locali. Gli esempi di queste realtà sono tanti: gheghi del nord e toschi del sud Albania, gheghi del Kosovo e della Macedonia, toschi macedoni e della Ciamuria, arberesh (albanesi d'Italia) e arvanitis (albanesi della Grecia) ecc.
Per non confondersi in questo campo difficile di appartenenza e identità è stato assunto un approccio interdisciplinario. L'autore cerca di contestualizzare le tipologie di appartenenza identitaria utilizzando due costrutti antropologici: "civiltà" e "cultura".
Il pericolo maggiore che minaccia gli studi di questa disciplina è la partigianeria localistica. Può succedere che si prenda come identità etnica quella regionale, o quella religiosa, o peggio quella clanica, la quale corrisponde alle esigenze intime ed emotive. L'altro pericolo è quello di aggrapparsi a una sola parte della sensibilità etnica generale dipendendo da contingenze e alleanze politiche o economiche temporanee. Perciò si può confondere l'appartenenza culturale, localistica, dialettale, religiosa o politica con quella etnico-linguistica: tosco, ghego, di Valona, Berat, Scutari, ortodosso, cattolico, mussulmano, europeo, orientale ecc. con la semplice civiltà albanese o albanesità.