Il palazzo dei sogni
di Ismail Kadare

Pubblicato nel 1981 e censurato dopo pochi mesi dal regime per poi essere ripubblicato solamente dopo la sua caduta, "Il palazzo dei sogni" rappresenta forse l’opera più coraggiosa ed emblematica di Ismail Kadare scritta durante la dittatura.
Gli ingranaggi del complesso meccanismo con cui lo Stato controlla la vita dei suoi cittadini sono descritti attraverso una potente allegoria. Nell’immaginario Tabir Saraj, detto anche Palazzo dei Sogni, funzionari dell’ Impero ottomano raccolgono, selezionano ed infine interpretano i sogni potenzialmente dannosi per lo Stato. Il fine è quello di soffocare sul nascere eventuali congiure.
Nel viaggio attraverso le buie stanze e i cunicoli di questo enorme palazzo ci accompagna il personaggio di Mark Alemi. Da semplice e timoroso impiegato raccomandato da una famiglia potente, ascende via via alle cariche più alte nel palazzo, subendo nel mentre una profonda trasformazione psicologica. Pur di sfuggire alla paura di commettere errori, non gli resta altra scelta che abbandonare i propri valori per abbracciare quelli dello Stato, e diventare anch’egli un ingranaggio in attesa di essere sostituito.
(Sara Daneri)