Elogio della stufa di Elda Zoraqi e Klement Zoraqi, pubblicato da Le Strade Bianche di Stampa Alternativa, è un libricino fatto di ricordi, che vuole presentare la tradizionale cucina albanese.
La signora stufa
L’indiscussa protagonista di questo Elogio è proprio la signora Stufa, un apparecchio così scontato e in realtà, così tanto prezioso.
Quando mi perdo nei ricordi mi viene il desiderio di ringraziare la nostra vecchia stufa che ci ha servito così tanto e ha regalato così tante gioie alla nostra infanzia.
La Stufa di una volta, in Albania, era qualcosa di molto importante, tanto da essere considerata quasi una di famiglia. Le sue funzioni principali erano due: riscaldamento e cucina. Uno strumento fondamentale, tanto da richiedere una cura quotidiana. I bambini le erano molto affezionati ed era pure bella la Stufa, con la sua superficie di ghisa e i suoi cerchi concentrici interni, utili per poter cucinare con pentole di diversa grandezza.
I cibi
Che dire dei cibi che venivano cotti su quella Stufa? Il profumo del byrek invadeva casa e poi le teglie di carne e di pesce, con le fragranze che si mescolavano danzando nell’aria.
La Stufa era un oggetto poliedrico, che serviva per scaldare l’acqua, tostare il pane e le castagne, per scaldare le bucce d’arancia, affinché il loro aroma potesse spandersi per tutta casa. Come si suol dire, nulla si butta via e per questo, tutte le sue parti venivano sfruttate: il tubo, per esempio, serviva per asciugare i panni (gli si attaccava lo stendino) e nell’angolo non mancava mai la teiera piena di tè sempre caldo.
I cibi, poi, una delizia per il palato, anche i più poveri e i più tradizionali, che nonostante fossero particolarmente elaborati, piacevano anche ai più piccoli. Sapete cos’è la traharana?
La traharana in Albania è un alimento molto popolare, specialmente nelle zone del sud e sud ovest, sia in città che in campagna […] È un piatto caldo per la stagione fredda, diffuso anche in altre zone dell’Albania, al punto di passare dalla produzione casalinga a quella industriale. […] Dopo aver mescolato la farina di grano con uova, latte o yogurt e sale, l’impasto si metteva nel grande setaccio e si strofinava facendo sì che ne fuoriuscissero piccole masse grandi 2-3 millimetri, che poi si lasciavano esiccare al sole. Così si otteneva la trahana artigianale.
La traharana è piatto tradizionale la cui preparazione, nei tempi passati, (e forse ancora oggi), si trasformava in una sorta di rituale, essendo legata all’uso del pane indurito, ormai impossibile da consumare, che si raccoglieva durante la settimana. La domenica iniziava con il rito dello spezzettamento delle pagnotte da parte dei bambini radunati intorno al tavolo, mentre la mamma era intenta a preparare la pietanza. E poi si apparecchiava la tavola, in attesa del pasto. Una gioia infinita assaggiare quel cibo, caldo e gustoso, arricchito dall’amore.
L’ospitalità
In casa di ogni albanese non è mai mancata (e non manca) l’ospitalità e con essa il caffè turco, un’altra consuetudine che coinvolgeva l’intera famiglia, dall’acquisto alla macinazione, che generalmente spettava ai piccoli di casa. Il magico caffè turco con i suoi fondi utilizzati per la lettura del futuro. Gusto e mistero…svelato!
Ancora per gli ospiti dolcetti e cioccolatini, accompagnati dal raki, o da un altro tipo di liquore. Come non ricordare il gusto del gliko, la dolcissima frutta sciroppata? Come si fa il gliko?
1 kg di fichi
2 kg di zucchero
noci e alcune foglie di malvarosa
La cucina albanese non disdegna le ricette di altre nazionalità, come i gustosi biscotti di origini bulgare, chiamati “lunette”.
L’Elogio della memoria
Le Feste con i dolci di Capodanno e altri riti festivi, come quello ortodosso delle uova rosse e ancora il bel capitolo dedicato alle ricette della mamma: i fratelli Zoraqi, con questo piccolo volume, offrono una gentile e divertente mescolanza di reminiscenze, sapori e prelibatezze culinarie, svelando le caratteristiche e gli ingredienti delle ricette tradizionali albanesi. Elogio della stufa rappresenta un tuffo nel passato e in quelle emozioni che danno calore, oltre che essere un piacevole excursus nel mondo culinario popolare albanese, per non perdere e per non perdersi.