Albania Letteraria Logo
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Albania Letteraria Logo
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Albania Letteraria Logo
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home Poesie

Elegia per i naufraghi del Venerdì santo

Visar Zhiti Visar Zhiti
28 Marzo 2011
Kater Otranto

E’ stata archiviata come una fatalità, una tragedia del mare causata dall’imperizia di chi era al timone di un piccolo naviglio stracarico di albanesi che cercava di aggiungere le coste pugliesi.

L’affondamento della Katër i Radës resterà invece impressa, non solo nelle coscienze dei parenti delle vittime. Vi invitiamo a leggere questa poesia del poeta albanese Visar Zhiti.

Le onde del terrore si avvicinano alla costa,
il lamento bagna i miei piedi
penetra nel corpo,
scuotono il cuore, barca speronata
che cala
a picco.

In fondo al mare
come nella profondità della terra
sono andati i bambini – angeli
e le donne – sirene di tragedia.
Sopra schiumeggiano
le dimenticanze e l’abbandono.
La nave capovolta insieme alla Patria
si è fatta bara.
Il mare – sepolcro.
Partirono per la costa del sogno
e sprofondarono negli abissi, torbidi
paurosi come
coscienze di mostri.

Le donne lasciarono vuoto il letto
notturno – conchiglia
grande del destino. E i ceri di Pasqua
stelle spente che si spengono sul mare.
I bambini non terminarono i giochi.
I pesci giocheranno con le loro vite
innocenti,
con gli scheletri, di raggi di luce.

Le gole degli urli
strozzò l’acqua della morte,
perciò più non urliamo.
Ma cosa porta il vento, la chioma dell’amore
naufragato?

E le onde portano a riva una bambola orfana,
un libro di favole travolte
in zuffe.

Anche allora,
quando la terra fu sommersa,
l’Arca di Noè scampò al diluvio,
solo la mia gente doveva sprofondare nell’abisso
del mondo
senza mondo.

Quanto mare, quante tenebrose profondità,
dove si culla il nostro destino,
abbiamo creato con le lacrime!

Epilogo

In riva al mare,
sotto i marosi del cordoglio più grande,
tiro fuori i cadaveri della mia vita, ad uno
ad uno,
i miei giorni naufragati,
pendono le braccia come epilogo bagnato
di bandiere del nulla,
in fila li dispongo sui ciottoli abbandonati
come la pietà.
Vieni, Mondo,
soffiamo il nostro respiro, senza tardare,
mentre l’alba s’imperla tra gli occhi spenti e
aperti,
che non si chiuderanno mai più.
Come il mare.

Roma, aprile 1997

Argomenti: Visar ZhitiKatër i Radës
Google News
Segui Albania Letteraria su Google News! Iscriviti

Libri correlati

449
Sulle strade dell’inferno. La mia vita nel carcere di Spaç

Sulle strade dell’inferno. La mia vita nel carcere di Spaç

22 Marzo 2022
Visar Zhiti
Besa Muci
9788836292370
Donne d’Albania

Donne d’Albania

2017
AA.VV.
Com Nuovi Tempi
9788889193365
La notte è la mia patria

La notte è la mia patria

2018
Visar Zhiti
Pazzini
9788862572910

Articoli correlati

La letteratura albanese nel 2022. I libri più interessanti che ho letto

di Anna Lattanzi
Gennaio 2023

Fiera del libro di Tirana 2022. La quinta e ultima giornata

di Anna Lattanzi
Novembre 2022

Sulle strade dell’inferno. Il cammino doloroso di Visar Zhiti

di Anna Lattanzi
Luglio 2022

Google News

Sulle strade dell’inferno La mia vita nel carcere di Spaç

besa muci editore
31 marzo 2022

Sulle strade dell'inferno. La mia vita nel carcere di Spaç

albania letteraria
22 marzo 2022

Elenco scrittori

La lista di tutti gli scrittori censiti

Novità editoriali

Libri pubblicati questo mese

Incontri letterari

Prossimi eventi letterari e culturali
  • Chi siamo
  • La storia
  • Privacy
  • Cookie
[email protected]

L'Albania Letteraria - Narrare l'Albania in italiano

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Home
  • Gli scrittori
    • Tradotti
    • Italofoni
    • Italiani
    • Arbëreshë
    • Stranieri
  • I libri
    • Novità editoriali
    • eBook
  • Gli editori
  • I traduttori
  • News
  • Recensioni
  • Interviste
  • Blog
  • Classifiche
  • Memoria
  • Racconti
  • Incontri letterari

L'Albania Letteraria - Narrare l'Albania in italiano

X