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“Eroi di guerra ed eroi del sapere” – riflessione dell’accademico Rexhep Qosja

Oblio degli eroi del sapere significa: Lottare ed agire fortemente contro se stessi

Adela Kolea Adela Kolea
4 Aprile 2022
Rexhep Qosja

Rexhep Qosja

L’accademico Rexhep Qosja pone alla nostra attenzione una sua riflessione sull’importanza del saper scindere l’impronta di due profili specifici di eroi, che nascono e sono comuni a tutti i popoli, a tutte le civiltà, quali: “Gli Eroi di Guerra” e “gli Eroi del Sapere.”

Prof. Qosja ritiene che la figura indiscussa e universale dell’eroe, per un popolo sia ovviamente oggetto di ammirazione e di ossequio dovuto e meritato, questo in primis, indipendentemente dal grado del suo operato oppure dal suo contributo volto alla comunità, proprio per il rinomato prestigio sociale, stabilito a questi personaggi dalla popolazione stessa.

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L’accademico puntualizza che la figura dell’eroe trova la sua espressione completa nell’Antica Grecia – senza minimizzare gli eroi di Guerra ed i loro sacrifici per la nazione – negli eroi del Sapere, nei cosiddetti “eroi culturali” o “civilizzatori”, ai quali viene attribuito il merito  della diffusione della cultura, dell’arte di sapere, della ricerca, della scienza, dell’arte della creatività generica, quali filosofi, pittori, scultori, scienziati, ecc.

Così accadde nella storia antica dell’Italia, così in Albania pure fin dai tempi remoti.

Prof. Qosja si concentra particolarmente nello spessore metastorico degli “Eroi del Sapere”, conferendo loro il valore dovuto, che oggigiorno viene spesso schivato. Con la consapevolezza che esistono al contempo dei casi di eroi di guerra, la cui figura dia l’impressione di ricalcare anche quella di un eroe del sapere.

Allego la riflessione dell’accademico, Rexhep Qosja, con traduzione dall’albanese da me effettuata e dal titolo originale:

“Heronjtë e luftës dhe heronjtë e mendjes.” (Eroi di guerra ed eroi del sapere)

“Eroi di guerra, eroi di guerra, eroi di guerra.

Importanti, ineguagliabili, importanti per il presente ed il futuro del popolo da cui sono nati ed il quale li ha allevati, per la contemporaneità e per la storia del popolo, da cui vengono venerati.

Ma, oltre agli eroi di guerra, in tutti i tempi e in tutte le popolazioni storiche sono esistiti, sono stati apprezzati e venerati anche gli eroi del sapere.

Così come gli eroi di guerra, anche gli eroi del sapere, in paesi diversi e in epoche differenti, sono stati valorizzati delle volte di più e delle altre, di meno e questo è stato influenzato molto dai sovrani che hanno governato i paesi rispettivi ed i loro collaboratori di vari livelli ed anche dall’ordine politico, sociale e statale da loro instaurato.

Così come il numero degli eroi di guerra, anche quello degli eroi del sapere, con il tempo si sta riducendo.

La storia ci sta convincendo nel mentre che gli eroi del sapere sono più resistenti al tempo che scorre, in confronto degli eroi di guerra.
Gli esempi che ne fungono da testimonianza sono tanti e diversi.

L’Antica Grecia la amiamo e la ricordiamo per via degli eroi del sapere.
La ricordiamo e la amiamo per Eschilo, Sofocle, Euripide, Demostene, Platone, Aristotele, Eraclito.
E per una serie di scultori.

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Il grande Rinascimento Italiano lo amiamo e lo apprezziamo notevolmente e questo avviene da sempre, non tanto per le sue figure politiche e statali, non tanto per i propri limitati eroi delle guerre che in quella determinata epoca non furono né frequenti, né grandi quanto invece quelle delle epoche che ne susseguirono, specie quelle post rinascimentali, quanto per i suoi ingegnosi della letteratura, della pittura, della scultura, dell’architettura, quali Dante Alighieri, Boccaccio, Petrarca, Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaello e tanti altri.

Il nostro Rinascimento Nazionale, il Rinascimento Nazionale Albanese lo amiamo e lo apprezziamo così tanto e perennemente, per via della sua inventiva culturale, per via della  creatività spirituale polivalente dei suoi esponenti e per una serie di motivi, frutto della suddetta opera poliedrica spirituale e mentale:
Per la ragione che loro, gli esponenti del nostro Rinascimento, fondarono l’epoca maestosa rinascimentale albanese, istituirono la Lega Albanese di Prizren, come organizzazione nazionale politica, militare ed ente fondatrice dello Stato, gettarono le basi della coscienza nazionale albanese, fondarono la letteratura nazionale albanese, scritta su fondamenta rigorose di lingua albanese, libera dei vincoli dei prestiti linguistici stranieri, dato che la lingua albanese di per sé era già in possesso dei propri suddetti termini, fondarono la politica e la diplomazia nazionale albanese e resero noti al mondo i diritti che ci spettavano, gli obiettivi che intendevano adempiere, istituirono il programma politico nazionale per la fondazione dello Stato nazionale albanese dell’Albania, raccolsero il patrimonio spirituale ancestrale albanese e lo dimostrarono all’Europa attraverso le pubblicazioni delle opere scritte, crearono l’Alfabeto latino nel maestoso Congresso di Manastir, crearono l’inno nazionale ed infine fondarono lo Stato albanese, l’Albania, nel 1912 a Valona.

In questo modo, i nostri esponenti del Rinascimento, quali Naum Veqilharxhi, Jeronim de Rada, Hoxha Tahsini,  Kostandin Kristoforidhi, Jani Vreto, Naim Frashëri, Sami Frashëri, Andon Zako Çajupi, Filip Shiroka, Luigj Gurakuqi, Pashko Vasa, Ndre Mjeda, Gjergj Fishta, Ismail Qemali e tanti altri adempierono il loro grandioso obiettivo: Crearono il cittadino albanese nazionale e patriottico ed il suo rispettivo Stato, l’Albania.

Dai dati qui riportati sul nostro Rinascimento Nazionale, la dedizione nei confronti del quale, recentemente si è ridotta in modo evidente a causa della sopraffazione degli interessi di guadagno, quelli finanziari e da tutti i dati riportati in ogni aspetto di questo scritto, suppongo si deduca che oltre agli eroi di guerra, sussistono anche gli eroi del sapere.

L’oblio degli eroi del Sapere, così come sta accadendo oggigiorno in Kosova ed in Albania, i quali, proprio come la Storia ci ha insegnato, sono stati a lungo termine, più longevi degli eroi di Guerra, significa:
Lottare ed agire fortemente contro se stessi.”

Argomenti: Adela KoleaGirolamo De RadaGjergj FishtaLuigj GurakuqiNaim FrashëriRexhep Qosja
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