In occasione della Fiera del libro di Tirana 2022, ho scambiato quattro chiacchiere con Liridon Mulaj, un giovane emergente autore albanese molto apprezzato in Albania.
Un dei capitoli di un suo romanzo è stato tradotto e inserito nell’antologia La mamma e l’umidità, edita da Besa Muci in occasione del Panairi i librit, con il sostegno del Centro Nazionale del libro e della lettura, per la traduzione di Valentina Notaro.
Raccontaci di te e delle tue pubblicazioni.
Ho iniziato a scrivere quando ero molto piccolo, dalla seconda o terza elementare, vincendo anche dei concorsi.
Quanti anni hai?
Ne ho 35. Nel 2007 è stato pubblicato il mio primo libro di poesie Të keqkuptuarit, una raccolta in versi scritti in diverse età, dall’adolescenza fino ai trent’anni. Nel 2018 ha visto la luce il mio primo romanzo sperimentale Kërkohet një vrasës, mentre nel 2020 la casa editrice Onufri ha dato alle stampe il libro Mos harro të më kujtosh, entrato nella cinquina dei finalisti del Premio Nazionale per la Letteratura d’Albania e in quella del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura 2021, vinto poi da Tom Kuka (Enkel Demi). Quest’anno è uscito Provinca, con la prefazione di Luljeta Lleshanaku, edito sempre da Onufri. Enkel Demi e Besnik Mustafaj sono stati i primi a leggere questo libro e ad apprezzarlo. Scrivo regolarmente sulle testate letterarie più importanti in Albania, tra cui ExLibris.
Parliamo di questa prima traduzione italiana: è un racconto inserito in una raccolta, giusto?
Quella presentata in Fiera è un’antologia siglata da otto nuovi emergenti scrittori, tra cui io: in realtà non si tratta di un racconto, ma della traduzione di un capitolo del romanzo Mos harro të më kujtosh che si intitola La mamma e l’umidità, dal quale ha tratto il titolo l’intera raccolta. Il libro Mos harro të më kujtosh è stato tradotto in turco e ora è in via di pubblicazione in Bulgaria. Invece, Provinca sta per essere tradotto in francese.

Perché il titolo La mamma e l’umidità?
Tador, il personaggio protagonista del libro dal quale è stato tratto lo stralcio, è un ragazzo albanese buono e molto povero che con sua madre vive in una casa umida. Egli pensa che la causa dei suoi problemi sia l’umidità che invade l’appartamento; crede che la sua salute cagionevole derivi dall’aria bagnata che circola in casa, che incide sul fisico, sull’umore e sulla psiche. Al risveglio, ogni mattina, guardando le macchie di umidità sui muri, Tador disegna le mappe dei Paesi del mondo.
Cosa ti aspetti da Provinca e da questa prima traduzione in italiano?
Provinca rappresenta un passo avanti nella mia letteratura, segnando la mia maturità come scrittore. Credo sia il mio miglior romanzo e questa convinzione è supportata dai miei primi lettori, che sono scrittori affermati in Albania. Mi aspetto che venga tradotto in più lingue, perché il mio obiettivo è diventare più internazionale e non rimanere nei confini dell’Albania.
Da La mamma e l’umidità, che invece è la mia seconda traduzione in italiano in quanto esistono alcune mie poesie tradotte dalla poeta Denata Ndreca, mi aspetto che qualcuno legga il capitolo, lo apprezzi e pensi che valga la pena tradurre i miei libri in lingua italiana. So che in Italia ci sono dei bravi e grandi scrittori, quindi non sappiamo quanto possiamo arrivare al suo pubblico, ma sono convinto che la nostra generazione abbia molto da dire.