Rosa Maria Vinci, prima di essere scrittrice, è un’imprenditrice pugliese attenta, scrupolosa e pluripremiata per la sua attività che svolge nel campo della moda. È socia del Soroptimist club di Martina Franca, un’associazione che sostiene i Diritti Umani per tutti, la pace nel mondo e il buonvolere internazionale, il potenziale delle donne, la trasparenza e il sistema democratico delle decisioni, l’accettazione delle diversità, lo sviluppo sostenibile, il volontariato e l’amicizia.
Nel 2010, con alcuni scrittori vernacolari e alcuni storici esperti del territorio, fonda l’Accademia d’a Cutezze, l’associazione culturale atta alla conservazione della lingua, della cultura e delle tradizioni della sua terra, della quale è attualmente presidente. Scrittrice e poetessa sia in Italiano che in vernacolo di Martina Franca, consegue premi e riconoscimenti in vari concorsi letterari. I suoi scritti figurano in molte antologie sia italiane che estere.
Nel 2014 pubblica, con Edizioni Nuove Proposte, la sua silloge bilingue (italiano e inglese) In Bilico e nel 2016 la raccolta Passo passo tradotta in portoghese, presentata alla fiera del libro a Soledade in Brasile. Nel 2021 vede la luce il romanzo Il profumo dei giacinti selvatici, di cui abbiamo pubblicato un Frammento letterario. Ne parliamo con l’autrice in questa breve intervista. Buona lettura.

Il profumo dei giacinti selvatici è ispirato alla storia vera di una donna albanese. Come e perché nasce questo libro?
Ho molte amiche di diversa nazionalità, alcune di esse sono albanesi e con una in particolare ho un rapporto molto confidenziale. È proprio con lei che ho avuto modo di chiacchierare, di parlare delle nostre famiglie, delle tradizioni dei nostri Paesi e della loro storia.
Sono rimasta affascinata dal racconto della storia d’amore dei suoi genitori, una giovane coppia albanese di promessi sposi che ha lottato contro la forza del destino. Mi ha colpito quanto accaduto, tanto che ho voluto portare nel libro il loro vissuto in tutta la sua interezza.
Prendendo appunti giorno dopo giorno, mi sono resa conto di aver iniziato a scrivere circa la loro esistenza. Ho voluto, quindi, proseguire nella narrazione e ho pensato di disegnare la crescita storico-sociale dell’Albania attraverso il racconto di fatti realmente accaduti nella vita di due persone e di tutto quello che ne è scaturito.
Nel libro hai dato particolare risalto alla figura femminile e al suo complicato percorso nella società albanese durante la storia. Lo status di donna, a volte, ha reso difficile anche il processo d’integrazione. Pensi siano problematiche superate o ancora vive?
La situazione è molto progredita in diversi Paesi; tuttavia, la condizione femminile non è affatto paragonabile a quella maschile in Albania, come in altri posti tipo l’Italia. Basti pensare al gap retributivo di genere, a parità di lavoro e impegno: ci vorrà ancora molto tempo prima che si rompa definitivamente il cosiddetto tetto di cristallo. La vita delle donne presenta molto spesso degli ostacoli dettati proprio dalla mancata considerazione paritetica con gli uomini.
Nel tuo libro narri di dittatura albanese, quindi di sistema costrittivo. Quanto pensi che conti sull’evoluzione dell’individuo vivere anche solo una porzione di vita in una dimensione oppressiva?
Sono situazioni che fortunatamente non ho avuto modo di toccare con mano, ma penso che dopo aver subito le restrizioni della libertà di qualunque tipo, come quella della parola, della religione o le limitazioni economiche e dell’espressione di pensiero, sorga una grande volontà di riscatto.
Chi è Rosa Maria Vinci?
Ho una famiglia, lavoro nell’ambito della moda e lotto ogni giorno per le mie idee, per i miei obiettivi e per le cose in cui credo. Sono socia attiva dell’ International Soroptimist Club, sono stata volontaria della Croce Rossa per oltre vent’anni fino allo scorso dicembre e membro fondatore, oltre che past president, di un’associazione che si occupa di usi, costumi, tradizione e scritturazione del dialetto locale. Sono affezionata alla mia terra e le mie radici a essa sono ben salde. Amo la poesia e la scrittura e quando posso, mi dedico alle mie passioni. Mi ritengo uno spirito inquieto.
Hai altri progetti in cantiere?
Ho appena pubblicato con Giacovelli Editore Filastrocche birichine, un libro di filastrocche per bambini e ragazzi tra i 7 e i 13 anni, scritto in italiano e in inglese; la lettura in lingua straniera è agevolata dal q.r. code.
Sto scrivendo un altro romanzo e da molto tempo ho nel cassetto una silloge di poesie redatte in dialetto martinese, che prima o poi pubblicherò.
Grazie per avermi dato l’opportunità di poter raccontare un po’ di Fatima e un po’ di me.