La figlia di Agamennone
di Ismail Kadare

È il primo maggio a Tirana. La musica festosa e il rumore dei passanti che si riversano nelle strade stridono col vuoto e il silenzio che pervadono l’appartamento del protagonista, nella vana attesa della sua bella Suzane.
Ed ecco che ad un tratto la parata diventa l’emblema di una duplice cerimonia sacrificale. In primis, così come nel mito Ifigenia viene offerta in sacrificio dal padre Agamennone per la ragion di Stato, così la giovane Suzane vede annullata la propria libertà amorosa da parte del padre, il quale aspira alle cariche più alte dello Stato. In secondo luogo, il padre sacrifica la propria umanità ed integrità morale pur di scalare le vette del potere e guadagnarsi il ruolo di Successore.
Costretto anche lui a partecipare alla parata, il protagonista si addentra tra la folla percorrendo tra pensieri e volti noti un viaggio quasi dantesco, che tanto più agli inferi discende quanto più alle tribune si avvicina.
(Sara Daneri)