Questo volume, edito in italiano e in francese, raccoglie una selezione di contributi presentati in occasione del convegno internazionale Seste Giornate dei Diritti Linguistici («Migrazioni. Tra disagio linguistico e patrimoni culturali») svoltosi nel novembre 2012 tra Teramo, Fano Adriano e Pescara. La grande e drammatica attualità del tema affrontato ha motivato un ricco ventaglio di punti di vista: sincronico, diacronico, locale, nazionale e internazionale. Ne risulta un repertorio di esperienze e strumenti necessari per meglio comprendere, ancor prima che affrontare, il fenomeno migratorio.
Tra gli autori Leonardo Maria Savoia con
La minoranza linguistica arbëreshe
Le comunità italo-albanesi dell’Italia meridionale si formarono a partire dal XV secolo quando intere popolazioni migrarono dal territorio dell’Albania meridionale a seguito della pressione turca.
Oggi troviamo cinquanta comunità nelle quali si parla ancora una varietà albanese. La storia di queste comunità è vivace e impegnata sul fronte politico-letterario: gli intellettuali arbëreshë contribuirono con le loro idee e le loro opera al Risorgimento italiano e alla Rilindja albanese.
Fra di loro, nella prima metà dell’800 spicca la figura di Girolamo De Rada. Le varietà albanesi appartengono alla famiglia delle lingue indoeuropee; in particolare condividono molte caratteristiche morfo-sintattiche con le altre lingue balcaniche (rumeno, macedone, neo-greco).
La vitalità dei dialetti arbëreshë è buona, anche se il loro uso è sensibile alle condizioni sociolinguistiche italiane, che vedono la forte pressione della lingua standard. La legge 482 ne tutela l’uso e l’autonomia, realizzando principi di difesa delle lingue minoritarie riconosciuti dall’ONU e dall’Unione Europea.