Brindo alla puttana
che riscalda un letto,
al gatto senza padrone
che salta sul tetto.
Brindo alla prossima
che bacerai,
a quei corpi che toccherai –
ma non amerai.
Brindo al barbone
che dorme sul cartone,
alla signora con pelliccia
che passa con il cane
rivestito di zircone.
Brindo a chi –
ha casa nelle metrò, a chi
se ne andato e non rivedrò.
Brindo a chi si ferma
per guardare le stelle,
a chi le parole –
le trasforma
in opere vere.
Brindo con la mano che trema –
alle madri in ospedale,
alle loro preghiere – ai figli da salvare.
Brindo ai padri senza stipendio,
a chi non ha nessuno –
da stringere sul petto.
Brindo alla guardia,
le mura, la prigione.
Brindo laddove si sente ancora –
un debole battito di cuore.
“La ragazza del Ponte Vecchio” di Denata Ndreca