Ornela Vorpsi, Tom Kuka (Enkel Demi), Bashkim Shehu. A inaugurare la terza giornata del Salone del libro di Torino tre nomi di spicco dell’attuale panorama letterario albanese, che in Sala Albania hanno presentato le loro opere.
Sala Albania
Letteratura e pittura sono state le tematiche intorno alle quali si è snodato l’incontro con Ornela Vorpsi. Si è parlato dei suoi libri, dei suoi quadri e di alcuni episodi, tra i più significativi della sua vita. Un incontro che, a tratti, è stato esilarante.

I miti, le tradizioni orali e i costumi d’Albania sono stati i protagonisti dell’appuntamento di Tom Kuka, che ha presentato entrambi i suoi testi: Flama, il libro vincitore del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura 2021 e L’Ora del male, che a sua volta si è aggiudicato, in Albania, il Premio Nazionale della Letteratura 2019.

La scrittura evocativa e la sua maniera di narrare trascinano il lettore in un mondo sospeso, senza tempo, ma profondamente realistico. Lo scrittore, che in Italia è stato ben accolto dalla critica e dal pubblico di lettori, ha spiegato il suo concetto di albanità, che risiede in quelli di libertà e identità e di come, nei suoi libri, narra dell’Albania di ieri per raccontare quella di oggi.
La rivincita è stato il volume al centro dell’incontro con i lettori di Bashkim Shehu, che in un dialogo con Ylljet Aliçka ha raccontato dell’Albania del regime, che distruggeva la vita degli uomini, incarcerando e giustiziando senza alcuna motivazione. Una testimonianza forte e cruda.
Il pomeriggio si è aperto con Luciano Crosetto e il suo Il terzo soldato, proseguendo con Ardian-Christian Kyçyku, che confrontandosi con Diana Kastrati ha presentato il libro I fiumi del Sahara. Anilda Ibrahimi, invece, ha parlato del suo ultimo lavoro Volevo essere Madame Bovary.

Subito dopo Benko Gjata, l’atteso incontro Ricostruzione della cartografia culturale di Arbër attraverso la memoria degli archivi italiani Statuti di Scutari, Barleti, con la professoressa Lucia Nadin e il professor Ardian Ndreca.

“Gli archivi italiani stanno rivelando, sotto l’instancabile lavoro di ricercatori albanesi, italo-albanesi e italiani, la luce preziosa di un passato storico precoce. L’Arberia, la sua vita pubblica, civile e culturale, emergono oltre il lungo oblio come importanti monumenti culturali e storici nelle pubblicazioni documentarie degli ultimi anni”. Durante l’incontro, Lucia Nadin ha ribadito la necessità di recuperare l’intero patrimonio storico albanese, al fine di far emergere lo spessore di un Paese culturalmente molto ricco.
È importante far conoscere al mondo quella che è la vera Albania, che non è quella dei barconi. Parliamo di un pezzo di storia: l’Albania ha un patrimonio culturale ricchissimo e questo va fatto sapere.
A chiudere la giornata di Sala Albania Denata Ndreca e la sua nuova raccolta di poesia A nord delle mie costole. Le tue coordinate nascoste.
Sala Bianca
In Sala Bianca si è tenuto lo spettacolo di poesia e musica albanese Vikena Kamenica & Band, con l’attore Kristian Koroveshi e il giovane scrittore Tobias Xhaxhiu. Un incontro molto interessante: peccato che gli artisti si siano esibiti di fronte a una sala quasi vuota. Probabilmente è mancata un’adeguata promozione dell’evento.

La pioggia accompagnerà il Salone del libro anche nella sua quarta giornata. Scrittura e memoria. Lo status etico ed estetico del testo di memoria e della letteratura, con Stefan Çapaliku, Bashkim Shehu e Tobias Xhaxhiu, sarà il primo evento in Sala Albania.