Loreta Schillock è nata a Berat, nel 1974. Ha studiato inglese a Chicago, Linguistica, tedesco come seconda lingua, nonché scienze della letteratura tedesca a Heidelberg, a Stoccarda e a Tubinga. Ha tradotto in albanese la raccolta di poesie di Heinrich Heine, pubblicata dalla casa editrice Uegen, nel 2010. Si è occupata, ancora, della traduzione di Letra Milenes di Franz Kafka, edito da Poeteka nel 2014 e del dramma Reigen di Arthur Schnitzler, pubblicato da RL LIBRI, nel 2021.
Nel 2009, ha collaborato alla traduzione, dall’albanese al tedesco, dell’antologia poetica Die Löchrige Seele flicken di Arian Leka e di parte del suo libro Ein Buch Ein Meer, dato alle stampe dalla casa editrice austriaca Edition Thanhäuser, Ottensheim, nel 2012. Tra i lavori, la traduzione del romanzo Onufri di Xhevair Lleshi, uscito negli USA, nel 2013. Il saggio, Enver und sein Paradies Illusionen und Propaganda kommunistischen Albanien di Leka, è stato pubblicato in Germania.
Il nome di Shillock si trova sulle maggiori riviste culturali europee, come Lettre International di Berlino, EUROZINE Partner Poeteka e su altre internazionali di successo. Grazie alla traduzione del volume Enver und sein Paradies Illusionen und Propaganda kommunistischen Albanien, si è aggiudicata il Premio per la miglior traduzione letteraria dall’albanese al tedesco. Attualmente, insegna all’Università di Stoccarda ed è specialista per il tedesco, presso il Ministero della Pubblica Istruzione.
Ho incontrato Loreta in occasione della Fiera del libro di Tirana 2023 e abbiamo scambiato qualche battuta dopo l’evento La poesia senza confini: poetesse albanesi della Diaspora a confronto, di cui è stata protagonista con altre poetesse. L’interpretazione è di Milena Selimi. Buona lettura.
Cosa significa per te tradurre?
Innanzitutto, voglio ringraziare per l’intervista e per il gran lavoro che Albania Letteraria sta facendo per la letteratura albanese e per i suoi autori.
Sono convinta che la traduzione rappresenti un ponte tra le culture. Mi sono trasferita molto tempo fa in Germania e ho potuto subito constatare, come non si avesse alcuna conoscenza della cultura letteraria albanese. Così, ho pensato, che avrei potuto essere una voce tra le altre, a sostegno della diffusione della nostra letteratura sul territorio.
Qual è stata la tua prima traduzione?
Ho avuto la fortuna di iniziare il mio percorso di traduttrice con la trasposizione in tedesco delle poesie di Arian Leka, un lavoro che mi ha fortemente entusiasmata e mi ha spronata ad andare avanti. Del resto, conosciamo bene, in Albania, la qualità delle liriche di Leka. In questo modo è iniziata la mia carriera di traduttrice, dall’albanese al tedesco e viceversa, sino ad arrivare alla traduzione di un’intera antologia in lingua tedesca.
Di cosa ti stai occupando in questo periodo?
Ho appena intrapreso un progetto che mi sta a cuore, in collaborazione con il Centro Editoriale per la Diaspora: la traduzione, in tedesco, delle poesie di Dritëro Agolli. Oltre a questo, mi è stato commissionato un altro interessante lavoro: la trasposizione del libro Le figlie del generale di Mimoza Hysa.
Tu sei anche poetessa. Quanto questo ruolo influisce su quello di traduttrice?
Sono poetessa prima di essere traduttrice. Penso che conoscere la lirica poetica aiuti ad avere maggiori opportunità di tradurre poesie.