Memoria sulla lingua albanese
di cui se ne dimostra l’indole primordiale e se ne rintraccia la rimota antichità sino ai Pelasghi ai Frigi ai Macedoni e agli Eoli primitivi, che la costituisce in gran parte madre della lingua greca

di cui se ne dimostra l’indole primordiale e se ne rintraccia la rimota antichità sino ai Pelasghi ai Frigi ai Macedoni e agli Eoli primitivi, che la costituisce in gran parte madre della lingua greca
L’opera principale di Giuseppe Crispi, pubblicata nel 1831 a Palermo. Tale opera costituisce la prima monografia sulla lingua albanese. Riprendendo le tesi di Conrad Malte-Brun, secondo Crispi l’Albanese era strettamente imparentato con le lingue pelasgiche, macedoni e proto-eolie, ritenendolo pertanto un antenato del Greco, lingua che secondo Crispi avrebbe perso le sue originarie connotazioni. La monografia influenzò le posizioni di altri autori arbëreshë quali Giuseppe Schirò, il quale la utilizzò per redigere la sua opera, datata 1834 Rapporti tra l’Epiro e il Regno delle due Sicilie.