Rita Petro– Rita Filipi – è autrice di testi scolastici, oltre che essere un’apprezzata poetessa albanese. Ha partecipato a diversi festival dedicati alla poesia, sia in Albania che all’estero. I suoi componimenti compaiono in importanti riviste letterarie e in antologie contemporanee dedicate della letteratura internazionale, tradotti e pubblicati in francese da Edmond Tupja, Ardian Marashi, in tedesco da Hans. J. Lanksch, in inglese di Robert Elsie e Ukë Bucpapaj, in rumeno da Marius Dobrecsu e Luan Topciu.
Di seguito alcune sue poesie tratte dalla silloge Vrimë, tradotte in italiano da Griselda Doka.
***********************************************************************************************
1 IL BUCO
(Il frammento)
Avvicinati
Fratello mio
Mio amato
Dammi la mano
Senti il flusso caldo che fuoriesce da questo buco?
Ti brucia le dita… quando sono ancora fuori
Fiuti quella massa di liquido bianco
Che si affanna a uscire
E quando si solidifica
E si notano le vene verdi
All’arancione?
È l’odore dello zolfo
Fratello mio.
Mio amato
Questa sarà la fine del mondo
L’orgasmo della terra che scoppia fuori
L’intero mondo brucerà da un vulcano
Silenzioso sotto terra
Nascosto sotto la cenere di un vulcano inattivo.
Lo sento sotto i miei piedi
Il suo formicolio
L’ho provato
(Una volta vivevo nell’Io esplosivo di Giove)
Tremava la terra e la lava travolgeva ogni cosa
Legna pietre templi spade e lenzuola
Uomini anziani bambini donne…greggi
Migliaia di embrioni ancora in vitro.
Correvo a spegnere il fuoco dentro l’oceano
Ma anche lì, l’acqua pulsava …
Lo ricordo come fosse ora
Le mie cellule si dissolvevano nell’orgasmo-lava
Le ossa rimasero lì – pietre nere
La carne – cenere
Che il vento sparse nel cosmo
E mi portò qui
Rinata da un vulcano nuovo
Vieni fratello mio
Mio amato
Brucia le dita dentro questo buco
Se vuoi capire come questa Terra
Si stia preparando alla nuova esplosione …
********************************************
2 SENZA TEMPO
Pulso e pulso nel buio
Senza tempo… senza luce… senza confini
Senza suono… senza voce… senza pensiero
*********************************************
3 L’USCITA
All’improvviso mi sento circondata
Di fragili pareti di carne
Che si affannano
Mentre il corpo respira…
Mi riempio di organi
E di membra
Mi riempio di sangue e di acqua
Pulso tutta
Toc-toc… toc-toc
Sotto i suoni sordi
Dell’oscurità
Prende forma un pensiero:
Chi sono?
Può un feto avere il diritto
Di pensare?
Che cos’è questa forza propulsiva
Che mi spinge fuori?
E questa forza attrattiva
Che mi porta via da qui?
Dove mi portate?
No, non voglio non voglio
Lasciatemi… sto bene qui…
Oooooooooh
Aaaaaaaaaah
NOOOOOOOOOOOOOOON
VOOOOOOOOOOOOOGLIO
USCIRE
Ma una mano insanguinata
Mi afferra dal piede
Con forza
Dentro un tunnel stretto
Scivolo fuori.
Orrore luce… luce…
Oh i miei occhi!
Chi sei tu che mi stai tagliando
Questa corda di carne
Che mi tiene legata con mio Dio?
ORA SEI NELLE MIE MANI!
Io sono il MEDICO.
Ora sei nelle mie mani!
Dimentica Dio!
Ma io ero spirito
Ero puro
Incolore
Acqua cristallizzata
Ghiacciata nei cieli del Padre …
Eri ma ora non più
Sei anima e corpo insieme
Non lo senti questo?
Il corpo sì
L’anima no
Non ti abbattere
Essa è lì
Incastrata e ben nascosta nella carne
Credimi
Io ho gli strumenti adatti
E so tutto a riguardo del tuo corpo.
Dio invece
Sapeva bene cosa ne sarebbe stata dell’anima
Io vivevo nella sua coscienza
Taci e bevi!
*****************************************************
4 OLTRE LA LUCE
Ah che cos’è questa luce abbagliante … distruttiva?!
Ti brucia, ti carbonizza, ti scioglie, lentamente ti dissolve
Ti prosciuga il corpo e sei ancora giovane,
E infine muori.
Com’era stata bella la mia vita in quel mondo
Pallida e chiara come l’illusione
Ah,
Tu conosci l’arcobaleno
Pastelli di bambini
Smalto per civettone
E cosa potrebbe essere altro l’arcobaleno?
L’illusione è incolore e senza sfumature
Non ha inizio e né fine
Non ha corpo e né pensiero
Non è alito e né spirito
È energia che deriva da Dio
Energia che ci risucchia
E ci disperde in frantumi
Nell’abisso dell’infinito.
****************************************************
5 LA VOCE
“Cerca e trova quel lago mia cara!”
Mi aveva sussurrato nell’orecchio una notte la voce.
******************************************************
6 LA FUGA
Sto andando a ritrovare la mia libertà
Stavolta
Come il canguro
Con la bambina
(appeso nel marsupio)
Ci nutriamo grazie al mio metabolismo
Mi pesa
Mi fa piegare la testa
Ma se tirano vento e tempesta
Sono più al sicuro
Pesiamo entrambe di più …
Cammino tra rami secchi
Interminabili sono
Le albe e i tramonti
Ho sentito il tuo sussurro mio Signore
Quella notte nell’orecchio
Per questo sono venuta qui a cercare l’amore …
Lontana da quel mondo dove stai
Tu maschio spaventato
Che hai perso
Ogni valore virile
Ti compatisco
Perché sono donna
Che ho sentito fino al midollo
L’energia – l’orgasmo proveniente da Dio …
Ti compatisco
Perché sei uomo
Frustrato dal padre
Rammollito dalla madre
Castrato dalla moglie
Ridicolizzato dall’amante
Umiliato dal boss
Dimenticato da Dio …
Un pennello gigante
Tinge di nero l’orizzonte
Tutto si oscura …
Lo sguardo si spegne len-ta-mente …
Sembra abbia terminato tutti i liquidi del corpo
Nutrendo la bambina!
Ma ora ecco…
Non c’è più siccità
Ecco il lago, sei giunta sulla riva
Il buio non ti aveva permesso di vederlo
Acqua… Acqua…
Versami dentro tutto il lago mio caro
Non mi basta bagnare solo le mani e le labbra
Versa tutto il liquido nelle mie profondità
Non vedi come sono aperta
L’acqua sta terminando e io sono ancora assetata …
Fai attenzione… a non affondare la bambina!
****************************************************
7 LIBERA
Liberaaaa
Liberaaa
Libera
Per entrare in un altro possedimento
In quelle terre lavorate da altri
Eccole dove sono
Ci sono sorgenti di acqua pura
Uccelli che cantano in coro
Arcobaleni che si incrociano
Prati pieni d’erba e fiori
Oh ecco dov’è il paradiso terrestre
Perché mi hanno raccontato menzogne su quello celeste?
Eccolo dov’è
Oltre a quel recinto
Di filo spinato
VIETATO L’ACCESSO
ZONA DELL’AMORE
E…?
Che hai fatto poi? Hai sorpassato il recinto?
Che domanda! Fosse stato anche di corrente, l’avrei fatto …
…
Permetto alle spine di entrare nella mia carne
Quel dolore mi piace
E il sangue che schizza con violenza
Mi trovo nella ZONA VIETATA DELL’AMORE
******************************************************
8 SINFONIA AL BUIO
Mio amato
Ti aspetto
Con il cuore pronto
A mente aperta
A occhi aperti
A bocca aperta
A braccia aperte
A gambe aperte
Entra in quel tunnel
E percorrilo
Ma non cercare inutilmente
La luce
Non si esce dall’altra parte
Godi di quel gorgoglio di acque
Al buio
Quella sinfonia di suoni
Che non finisce
Shëëëët……
Indovina la melodia
Che viene fuori
Da ogni mio organo
È tutta per te
Con suoni toccanti
Sotto il ritmo del cuore
Tan… tan… tan…
Ti sento
Come ti meravigli
Come ansimi lì dentro
Dal piacere
E quando non ce la fai più
In fuochi di artificio
Scoppi
Così ogni organo
Viene schizzato
Di colore bianco.
FIORE “TOCCAMI” È IL MIO
Vieni
Mio amato
Tocca con le tue dita morbide
I petali rosa del mio fiore
Il mio non è un FIORE INTOCCABILE
Come sfiorano i polpastrelli
I petali che stanno chiusi di notte,
Iniziano ad aprirsi.
E quando ti avvicini con le narici
Essi liberano
Un’odore inebriante
Di profondità
E quando vuoi assaporare con la punta della lingua
I petali aperti
Ti invitano a entrare nel cuore
Del mio FIORE.
***************************************************
9 LA MIA FINE
Mi ha colpito sul collo la freccia dell’amore
Quello è il mio punto debole
Quella sarà la mia fine!