Grande affluenza di pubblico alla prima giornata della XXXV edizione del Salone del libro di Torino, con l’Albania Paese ospite d’onore. Ad aprire il ricco programma, che vedrà alternarsi diversi autori albanesi, (o italiani che raccontano del Paese delle Aquile), il celebre cantautore Ermal Meta che, in veste di scrittore, ha presentato il suo libro Domani e per sempre.
Ermal Meta
Credere in quello che vuoi diventare è la chiave per comprendere la storia.
Queste sono state le parole pronunciate da Ermal Meta, che più di ogni altre hanno risuonato nella Sala Oro del Lingotto, che ha ospitato l’appuntamento tanto atteso con l’apprezzato cantautore. Sul palco con lui, la giornalista Sara Chiappori e la la Ministra della Cultura albanese Elva Margariti. Ad attenderlo una sala gremita: tra i presenti Alda Bardhyli, direttrice del Centro per il libro e la Letteratura albanese, Alessandro Ruggera, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Tirana e Arlinda Dudaj, della casa editrice Dudaj, che pubblicherà la traduzione in albanese di Domani e per sempre.
È un invito che mi rende orgoglioso, anche se mi sembra sempre molto strano salire sul palco per presentare un libro e non per cantare.

Durante la sua introduzione all’incontro, la Ministra Margariti ha fatto cenno all’operato del governo, atto a supportare l’evoluzione culturale e sociale dell’Albania.
In un paese bisogna andarci, vederlo per comprenderlo. Bisogna avere la curiosità e non la pretesa di aver capito. Non c’è una casella che possa contenere un popolo, la sua storia, cultura, i suoi sogni. È cambiato il modo in cui guardiamo all’Albania che dopo il Novanta è stata raccontata dagli albanesi con tutte le difficoltà di potersi esprimere e farsi valere e tutta la sofferenza che portavano dentro e con la voglia di avere tutto e subito. Oggi viene vista dagli occhi degli stranieri che la raccontano. Stiamo investendo molto come governo per far conoscere l’Albania con gli occhi degli stranieri che vengono a lavorare, a vivere. In questo modo investiamo anche sui nostri giovani perché non lascino il Paese per trovare l’Europa, ma far sì che l’Europa venga in Albania. Ci vorrà tempo, ma è un’operazione che in Albania si sente tanto.
Inoltre, la Ministra ha sottolineato quanto la visione degli italiani, nei confronti degli albanesi, sia radicalmente cambiata, ricordando il ruolo avuto dall’Italia ai tempi dell’esodo, che ha profondamente segnato la storia più recente dell’Albania.
Anche Ermal Meta ha ricordato il periodo dei primi anni Novanta, quando, ancora ragazzino è arrivato in Italia con la sua mamma, aspettandosi di trovare tutto quello che aveva visto in televisione. La realtà è stata ben diversa, ma ce l’ha fatta, ce l’hanno fatta.
E sono molto contento della scelta del Salone di dedicare questo spazio all’Albania, che agli italiani appare ancora così vicina e così lontana, a causa del racconto un po’ distorto che ne fanno i media. Tanti miei amici l’hanno visitata e al ritorno mi hanno detto: non pensavo fosse così bella, la immaginavo brutta e spoglia. Attraverso le storie che saranno raccontate nei prossimi giorni, il pubblico del Salone scoprirà che l’Albania è anche un luogo dove si sogna tantissimo.

Ad aprire l’evento un video dello scrittore Ismail Kadare, nel quale l’autore, una delle figure più autorevoli della letteratura albanese, ha espresso profonda soddisfazione per la scelta del Salone di dare all’Albania il ruolo di Paese ospite d’onore, facendo un corposo riferimento alla storia della nazione, alla sua grande e antica cultura, ancora poco conosciuta. Kadare ha evidenziato quanto questa occasione sia importante per la letteratura e per il rafforzamento dei rapporti Italia Albania.

Sala Albania
Si eleva imponente, alla sinistra dell’entrata principale del Lingotto, lo spazio riservato all’Albania, collocato nel padiglione numero 1, che presenta la forma di una roccia spaccata, ispirata al libro La città di pietra di Ismail Kadarè. Nella parte interna colori tenui, luci soffuse e un angolo dedicato agli appuntamenti del programma di Sala Albania, che ieri ha visto protagonisti Fabio M. Rocchi con il volume La disputa sul raki e altre storie di vendetta e Durim Taci con il suo nuovo romanzo Da un’altra porta.

Salone OFF
Alle 18.00 ci siamo ritrovati al Centro Interculturale della Città di Torino per l’appuntamento Salone OFF organizzato da Albania Letteraria, Italia e Albania allo specchio. Autori a confronto, con Tom Kuka (Enkel Demi) e Luciano Crosetto. Tra i numerosi presenti Luljeta Cobanaj, in rappresentanza del Consolato della Repubblica d’Albania a Milano, che ha patrocinato l’evento, il presidente dell’Associazione Editori albanesi Petrit Ymeri, lo scrittore Besnik Mustafaj e il gruppo di lettura della Biblioteca La città di Eufemia. È intervenuta Anna Giulia Buonanno, insegnante presso l’Università Polis di Tirana.

Durante il dibattito, incentrato sui due libri presentati, Flama di Kuka, vincitore del Premio dell’Unione Europea per la Letteratura 2021 e Il terzo soldato, il romanzo dagli importanti tratti storici di Crosetto, è emerso un interessante confronto tra due diversi autori, che narrano di un’Albania che non c’è più, i cui avvenimenti hanno segnato la storia di quella di oggi. Tanti gli interventi del pubblico e diverse le domande rivolte agli scrittori, attraverso le quali si è potuto meglio conoscere il loro stile, la loro scrittura, gli elementi che caratterizzano l’opera di Tom Kuka, come i miti, le storie tramandate oralmente e quelli che profilano il volume di Crosetto, anch’esso nato da una storia raccontata.

Ci attende un venerdì ricco di incontri in Sala Albania, a partire dalle 10 del mattino con Fatos Kongoli, che presenterà il suo Piccoli bugiardi.