Muzungu. Diario in nero
di Gëzim Hajdari

«Ho perso il filo, la storia che volevo raccontarvi è un’altra»: quella annotata a margine degli appunti di un viaggio in Africa, una storia che va dritta all’origine – le sorgenti del Nilo bianco richiamano alla memoria del poeta/reporter la natale Darsìa – attraverso digressioni che straniano il paesaggio equatoriale su sfondi balcanici. Un viaggio fatto di incontri, voci, ‘miriadi di lingue’, omaggio di uno scrittore migrante alla biodiversità di un universo culturale minacciato di estinzione.
La struggente ferocia del continente nero dà luogo, in queste pagine, a una prosa che alterna la sintesi giornalistica all’evocazione del racconto orale per lasciare spazio, infine, a un respiro poetico profondo come per una lunga apnea:
«Non ho mai visto l’Occidente / così triste // come questa volta al mio ritorno / dall’Africa».
(Ugo Fracassa)