Occupazione italiana dell'Albania

L’occupazione italiana del Regno di Albania ebbe luogo tra il 1939 e il 1943, quando la corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III d’Italia, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell’instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d’Albania.

Alla vigilia dell’8 settembre 1943, nel Regno dell’Albania, la cui corona era stata consegnata a Vittorio Emanuele III, si trovava dislocata la 9° armata dell’Albania, al comando del generale Dalmazzo, composta dal IV corpo d’armata con sede a Durazzo e dal XXV corpo d’armata con sede ad Elbasan.

Ne fanno parte la divisione “Perugia”, che aveva dato il cambio alla “Ferrara”, la “Arezzo” a Korça, la “Parma” a Vlore (Valona), il reggimento “Monferrato” a Berat, la “Brennero” a Kruja (nei pressi di Tirana), il reggimento “Guide” a Tirana, la “Firenze” a Dibër, la “Puglie” tra Shkodra (Scutari) e Kosovë, più i contingenti della Marina, dell’Aeronautica, della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Il numero dei militari italiani in Albania era raddoppiato dopo l’attacco mosso alla Grecia il 28 ottobre 1940. S parla di 140.000 unità, “ben armati e equipaggiati” (Alessandro Serra, “Albania 8 settembre ’43 – 9 marzo ‘44”, p.34).

Tuttavia, risulta difficile avere una stima che corrisponda con precisione al numero dei militari, giacché la truppa è in costante movimento. Per esempio, la “Ferrara”, sostituita dalla “Perugia”, lascia un reparto di artiglieria, passato al comando di quest’ultima. La stessa “Perugia” perde un reparto, nello spostamento tra Montenegro e Albania.

Sotto trovate l’elenco dei libri che hanno trattato direttamente o indirettamente quel periodo degli italiani in Albania

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